Tre le lettere recapitate in via Bersaglieri, sede della Comunanza Agraria Appennino Gualdese, dopo la richiesta di trattativa indirizzata alla Rocchetta SpA da parte dell’Ente di recente ricostituzione.
La prima arriva da Rocchetta SpA che premette di essere “un’azienda privata che esercita legittimamente la propria attività sulla base di un provvedimento concessorio emanato dall’Autorità Amministrativa competente secondo i dettami della Costituzione, delle leggi dello Stato e di quelle della Regione Umbria“. Poi l’azienda, dopo aver messo l’accento sul fatto che le continue iniziative giudiziarie hanno fortemente compromesso quelle economiche, fa presente di aver proposto appello innanzi al giudice ordinario – Corte di Appello di Roma – “svolgendo istanza per la sospensione degli effetti della sentenza“.
Secondo gli avvocati dell’azienda di acque minerali, la sentenza sarebbe connotata da diversi profili di antigiuridicità e questi costituiscono motivo di impugnazione. Inoltre gli atti amministrativi cui fa riferimento la sentenza del Commissario agli Usi Civici “sono al momento al vaglio del Tar dell’Umbria, che ha trattenuto i processi in decisione“.
Più dura la missiva della Regione Umbria che addirittura “diffida le parti private dall’intrattenere tra loro qualsiasi rapporto e/o trattativa che abbia ad oggetto la concessione dello sfruttamento dell’acqua minerale“. In caso contrario – si legge – “la Regione provvederà alla tutela dell’interesse pubblico di cui è portatrice nelle sedi giudiziarie più opportune“.
Questo perché secondo la giunta Tesei la sentenza del Commissario agli Usi Civici non inficia le competenze della Regione in ordine alla concessione di sfruttamento dell’acqua minerale Rocchetta.
Anche il Comune di Gualdo Tadino è intervenuto sulla richiesta di trattativa portata avanti dalla Comunanza ricordando che “si sta predisponendo atto di reclamo, con contestuali istanze cautelari, avverso la Sentenza, ritenendo la stessa ampiamente lesiva delle prerogative costituzionali e legali riconducibili al Comune”. Anche il Comune diffida quindi la Comunanza Agraria “dall’intraprendere qualsivoglia azione e/o attività lesiva della posizione comunale. Nella deprecata e non creduta ipotesi che si voglia perseverare nel procedere infondatamente, il Comune di Gualdo Tadino si tutelerà con le azioni del caso e di rito”.