Ecco cosa prevede il nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri firmato ieri sera per il contenimento dell’infezione da Covid-19.
Il decreto, composto da due soli articoli (scarica qui), allarga a tutta Italia quanto previsto lo scorso 8 marzo (scarica qui) per 14 province e, rispetto al precedente, diventa più stringente nei seguenti punti:
- Non ci si potrà muovere dal proprio comune di residenza salvo che per “motivi indifferibili”. Sono consentiti spostamenti solo per motivi di lavoro, salute (con certificato medico) o stato di necessità, quale ad esempio l’acquisto di farmaci o alimenti indispensabili che non si trovano nel proprio comune. Gli spostamenti dovranno essere accompagnati da un documento di autocertificazione (SCARICA QUI). In caso di dichiarazioni false sono previste sanzioni penali.
- Oltre alle scuole sono chiusi anche i corsi di formazione, professionali master, ecc. tranne quelli sanitari
- Fermi tutti i campionati sportivi, inclusa la serie A
- Chiuse palestre, piscine impianti e centri sportivi, centri natatori e centri benessere, centri termali, sociali, ricreativi e culturali.
- Nei prefestivi e festivi chiusi i negozi nei centri commerciali tranne quelli alimentari e le farmacie.
- Bar e ristoranti aperti dalle 6 alle 18 con obbligo delle distanze di un metro.
- Non consentita la visita ai malati in ospedale e nelle residenze socio-sanitarie.
- Divieto assoluto di mobilità per chi si trova in quarantena
- L’ingresso al pronto soccorso consentito soltanto a chi deve ricevere cure (non da sintomi riconducibili al coronavirus, in presenza dei quali bisogna avvisare il medico di famiglia o i numeri verdi regionali e non recarsi al pronto soccorso). Vietato l’ingresso agli accompagnatori.
Il decreto stabilisce che chi viola le prescrizioni è punito con l’arresto fino a tre mesi e l’ammenda fino a 206 euro, secondo quanto previsto dall’articolo 650 del codice penale sull’inosservanza di un provvedimento delle autorità. Pene più gravi possono essere comminate per chi adotterà comportamenti, come ad esempio la fuga dalla quarantena per i positivi, che possono configurare il reato di delitto colposo contro la salute pubblica.
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