La Regione ha predisposto la riorganizzazione della rete ospedaliera in Umbria per fronteggiare l’emergenza coronavirus. Nell’eventualità di impennate di pazienti affetti da Covid-19, gli ospedali di Gubbio-Gualdo Tadino e quello della Media Valle del Tevere saranno dedicati a questo scopo.
“L’ospedale di Branca potrebbe accogliere gli infetti che hanno sintomatologie più importanti rispetto agli altri – ha detto stamane l’assessore regionale alla sanità, Luca Coletto – mentre Pantalla potrebbe diventare ospedale che raccoglie tutti infetti che non hanno sintomatologie importanti. Gli ospedali vanno riconfigurati a partire dal pronto soccorso fino all’organizzazione della degenza. Nel giro di 48 ore Branca dovrebbe essere pronta e attivata per accogliere eventuali pazienti.”
“Per prepararci a qualsiasi evenienza che potrebbe arrivare è stato messo a punto un piano di gestione di posti letto regionale, messo a punto da un gruppo di esperti – ha sottolineato l’assessore regionale – che ipotizza la riorganizzazione su 3 livelli: casi positivi fino a 10 pazienti, casi positivi da 10 a 30, e superiore a 30. I livelli subentranti prevedono misure progressive di organizzazione dei flussi dei pazienti individuando i dea di secondo livello per il ricovero dei casi gravi. I Dea di primo livello sono destinati in due tipologie: quelli da destinare a emergenza coronavirus e quelli di supporto”.
“La situazione in Umbria è ancora sotto controllo e per ora non desta particolari criticità – ha detto ancora Coletto – ma ci stiamo preparando a eventuali impennate come purtroppo è successo nelle Marche (è notizia di oggi di un ottantenne risultato positivo al tampone a Fabriano, ndr).”
I NUMERI: In Umbria ad oggi ci sono 37 casi positivi, 10 ricoverati di cui 2 in terapia intensiva, 769 in isolamento domiciliare, 163 usciti dall’isolamento, mentre i tamponi eseguiti sono 256.
“Abbiamo valutato il fabbisogno di personale e lo abbiamo trasmesso al Governo – ha proseguito Coletto – In Umbria servono 326 dipendenti sanitari, tra cui 154 infermieri, 37 oss, 19 radiologi, 3 tecnici di laboratorio, 26 anestesisti, 14 pneumologi, 13 infettivologi, 12 cardiologi, 15 internisti, 24 emergenza-urgenza, 9 autisti. Abbiamo previsto l’attivazione di 8 posti letto di area critica e la creazione di 26 posti letto di terapia intensiva dedicati separati. Per attivarli fattivamente servono 34 apparecchi per il monitoraggio dei pazienti, 35 apparecchi fissi per la ventilazione forzata e 11 trasportabili, che verranno acquistati in parte grazie alle Fondazioni bancarie e in parte con la centralizzazione acquisti presso una delle aziende sanitarie. La criticità maggiore è l’approvvigionamento delle mascherine. Dall’inizio dell’emergenza abbiamo fatto 3 ordinativi: 5mila 200, 16mila e ulteriori 15 mila. Il problema maggiore è il tempo di consegna variabile e continuamente procrastinato.”
PAPARELLI: PERPLESSITA’ SU IPOTESI DI BRANCA – Forti perplessità per l’individuazione dell’ospedale di Branca come ospedale destinato all’emergenza coronavirus sono state espresse dal portavoce della minoranza Fabio Paparelli: “Bisogna fare grande attenzione – ha detto l’esponente del Pd – perché lì c’è il Centro Regionale per la fibrosi cistica e quindi non sembra la soluzione idonea per i malati gravi del coronavirus. Sollecitiamo ulteriori acquisti per l’allestimento di nuove postazioni di terapia intensiva e sub-intensiva, oltre quelle già previste.”