Il sindaco di Gualdo Tadino Massimiliano Presciutti, anche in qualità di presidente della lega per le Autonomie Italiane (ALI) Umbria, ha inviato stamane una lettera alla presidente della Regione Umbria Donatella Tesei sul tema dell’imminente avvio della cosiddetta “fase 2” dell’emergenza sanitaria.
“Da Sindaco della mia città e da presidente di ALI Umbria – ha scritto Presciutti – mi sento in dovere di darle il mio modesto contributo rispetto all’ormai improcrastinabile apertura della Fase 2, che dovrà avvenire a mio modesto parere in maniera molto pragmatica e nel pieno rispetto delle indicazioni che la Scienza ci dà“.
Il sindaco gualdese scrive di aver letto le interviste rilasciate questa mattina alla stampa locale dalla presidente Tesei e di aver tenuto un atteggiamento di assoluto rigore a tutela della salute dei cittadini.
“Sa bene che a più riprese ho tenuto a sottolineare l’imprescindibile esigenza, in questo difficile momento – dice Presciutti – di mettere da parte casacche ed appartenenze politiche per concentrarci esclusivamente sul lavoro comune. Gli enormi sacrifici che abbiamo chiesto ai cittadini sembrano dare a Gualdo Tadino, così come in Umbria, segnali di forte speranza. Ma non dobbiamo e non possiamo permetterci proprio ora di abbassare la guardia“
Il primo cittadino di Gualdo Tadino concorda con quanto affermato dalla Presidente in merito al fatto che l’edilizia possa rappresentare un primo importante fattore di traino per tutta la Regione: “Anche a Gualdo Tadino abbiamo diversi cantieri fermi in attesa di ripartenza ed altri pronti a partire, così come in tanti comuni dell’Umbria, oltre ovviamente all’annoso problema della ricostruzione sul quale ho più volte ribadito la necessità di dare più spazio e responsabilità agli enti locali sulla scorta di un modello che ha fatto scuola su scala nazionale che fu quello della ricostruzione post sisma del 1997/98. In questo settore, come in quelli dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato diffuso dobbiamo saper coniugare il massimo della sicurezza e delle precauzioni con la possibilità di ripartire. In maniera diversa, perché nulla sarà più come prima, ma non possiamo permetterci il lusso di rimanere fermi ancora per troppo tempo mentre gli altri Paesi europei e non solo hanno già iniziato a ripartire“.
Secondo Presciutti anche le istituzioni locali devono continuare la propria opera di rispetto delle regole a tutela della salute, ma contestualmente devono avere il coraggio di fare scelte di campo. Ecco di seguito le proposte del presidente di ALI Umbria.
SANITA’ – In Umbria ci sono alcuni ospedali chiusi da qualche anno, tra cui quello di Gualdo Tadino ormai inutilizzato da ben 12 lunghi anni. Si richiede quindi un’accelerazione decisa, perchè non si può restare fermi in una inutile sequela di veti contrapposti, ma bisogna procedere in fretta sul recupero e la valorizzazione di quelle aree dove insistono i nosocomi chiusi per ripensare, anche alla luce dell’emergenza che si sta vivendo, un nuovo modello di servizi territoriali basato sulle cosiddette “Case della Salute”, che vanno implementate con servizi riabilitativi e di prevenzione primaria, in un’ottica di valorizzazione delle risorse turistiche, culturali ed ambientali in grado di attrarre anche nuova residenzialità.
“Vista in parecchi casi la malattia polmonare e respiratoria dovuta al Covid-19 dobbiamo pensare che molti pazienti – dice Presciutti – presto avranno bisogno sempre di più di una riabilitazione e prevenzione. Gualdo Tadino e tutto il territorio della fascia appenninica può vantare un’ottima qualità dell’aria ed un ambiente incontaminato che bene si coniuga con questo tipo di emergenze (si pensi alla colonia elio-terapica che ha operato per venti anni e il Centro di Riabilitazione Cardiologica, che fece scuola in Italia e nel Mondo).
“Sempre in tema di sanità mi corre l’obbligo di rivendicare la scelta fatta insieme ai Sindaci del territorio sull’ospedale di Branca, non una scelta conservativa ma, all’opposto una scelta che sta consentendo a quel nosocomio di dare il proprio contributo alla rete dell’emergenza facendosi carico anche di patologie non legate al Covid- 19 che vanno comunque e sempre trattate“.
NUOVO MODELLO INDUSTRIALE – Questa è un fascia di territorio a cavallo tra Umbria e Marche e dove ormai da troppo tempo ci sono soldi fermi ed inutilizzati relativamente all’accordo di programma dell’area Ex Merloni. E’ inoltre una delle Aree Interne individuate dalla Regione Umbria, quindi queste risorse vanno liberate ed implementate subito per una riconversione del tessuto economico e produttivo, che si articoli su alcuni nuovi asset strategici che potrebbero riguardare anche la produzione e la distribuzione dei dispositivi di sicurezza individuale, tornati alla ribalta in questo periodo legato al Covid-19.
“Un grande piano strategico di valorizzazione ed implementazione dell’economia circolare a servizio di imprese e cittadini. Un rilancio vero delle piccole e medie industrie e dell’artigianato, che punti sempre di più sulle eccellenze coniugate alla tradizione ed all’internazionalizzazione“.
FILIERA AGRICOLA E ZOOTECNICA – Un settore che ha enormi potenzialità, soprattutto nel Cuore verde d’Italia e può rappresentare sicuramente un nuovo straordinario asset per l’economia umbra e dei nostri territori. Serve un piano straordinario di rilancio con investimenti mirati corposi e non a pioggia.
COMMERCIO E ARTIGIANATO DIFFUSO – Sono le categorie più a rischio nell’immediato. Vanno trovate risposte celeri, ma organiche, perché è un settore che rappresenta un pezzo di economia importante in tutti i territori. La sospensione dei tributi non può durare sine die con il rischio concreto di far saltare gli enti locali. Occorre liquidità per affrontare l’emergenza, ma anche una visione di più ampio respiro in grado di ridisegnare una prospettiva che non può prescindere dalla qualità, con il coinvolgimento del sistema dell’istruzione che risulta più che mai necessario.
“Questi sono alcuni spunti sui quali possiamo e dobbiamo lavorare assieme – conclude Massimiliano Presciutti – con una premessa di fondo: c’è un unico grande nemico che dobbiamo mettere in quarantena e si chiama Burocrazia. Le tante risorse che speriamo di avere presto a disposizione, provenienti dai vari livelli dovranno essere immediatamente esigibili. Il fattore tempo rappresenta un elemento dirimente, se negli altri paesi europei e non solo si riesce a dare risposte in alcuni casi in poco più di 24 ore, non possiamo pensare di poter ripartire in Italia, in Umbria e sui territori con procedure infinite ed estenuanti“.
“Tutto ciò vale ancora di più per la Pubblica Amministrazione, che in periodo di emergenza non si può fermare, ma deve stare in prima linea, produrre, dare risposte e liquidare tutto ciò che è possibile. Le Amministrazioni Locali per prime sono pronte a fare la propria parte in maniera concreta e costruttiva, anche all’interno di una eventuale Task Force che Lei vorrà comporre, perché le amministrazioni locali sono la vera trincea. A tutti noi spetta il compito di riscrivere la storia, ma dobbiamo farlo oggi perché domani potrebbe essere troppo tardi“.
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