Anche l’ultramillenario Maggio di San Pellegrino salta a causa dell’epidemia di coronavirus, almeno nell’edizione tradizionale.
“Abbiamo aspettato fino a qualche giorno prima della festa per scrivere queste poche righe. Come spesso si dice “la speranza è l’ultima a morire” … Purtroppo però, come molte manifestazioni, feste ed eventi che normalmente si svolgono in questo periodo, anche noi dobbiamo arrenderci e giustamente rispettare quelle che sono le nuove leggi che stanno regolando le nostre giornate.”
Così scrivono i responsabili della Festa del Maggio sulla loro pagina Facebook. “Ogni persona che vive e che sente dentro di sé San Pellegrino, sa che il nostro è un sentimento che ci lega sempre, da gennaio a dicembre e la sera del 30 Aprile viene esternato in tutta la sua potenza. Forse proprio per questo motivo, la nostra tradizione non ha mai avuto padroni, è sempre stata di tutti coloro che desideravano farne parte. È stata, è e sarà, di tutti i maggiaioli che non ci sono più, di quelli che ci sono ancora, di quello che vive lontano e che purtroppo non riesce a tornare, di quello che arriva un minuto prima della partenza, di tutti i ragazzi che organizzano eventi collaterali alla sera del 30 Aprile, di tutte le donne che non indossano la balla ma che ce l’hanno nel cuore, di San Pellegrino. Per questo motivo e soprattutto per il periodo storico che stiamo vivendo, anche se obbligati in casa, ci sentiamo in dovere di far vivere la tradizione veramente a tutti senza escludere nessuno.”
L’Associazione Maggiaioli sta quindi organizzando una serie di proiezioni e di sorprese che andranno in onda sul sito www.sterzetto.it e sulla pagina Facebook “Festa del Maggio San Pellegrino” il giorno 30 Aprile. Nei prossimi giorni verrà pubblicato un programma con gli orari di tutto quello che verrà pubblicato.
“Per quanto riguarda il gesto simbolico del Pioppo – proseguono i maggiaioli – abbiamo pensato che il 30 Aprile ognuno di noi potrebbe piantare un piccolo ramoscello di pioppo davanti alla propria abitazione o nel giardino di casa, coinvolgendo tutto il nucleo familiare, realizzando quello che facciamo ogni anno, magari non con lo stesso spirito, ma sicuramente con la stessa voglia di mantenere viva la nostra tradizione. Ovviamente sarebbe bello che tutti immortalassero il momento, condividendo una fotografia (vi diremo dove come e quando), con le quali poi potremmo realizzare una bella pubblicazione. Crediamo fortemente che questo sia il miglior modo per rendere tutti partecipi in una situazione così delicata e per poter dire che, per la 1016° volta, il bastone di San Pellegrino è fiorito ancora…”