Un esposto in procura e una istanza di accesso civico per il taglio di una faggeta presente sulla Valsorda di Gualdo Tadino sono stati presentati dall’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, come evidenziato in una nota stampa dello stesso sodalizio.
Per “rapidi accertamenti sulla legittimità o meno di un taglio boschivo di consistente entità sull’Appennino” e per l’eventuale adozione di “opportuni provvedimenti” sono stati coinvolti anche i Ministeri dell’Ambiente e per i Beni e Attività Culturali, la Regione Umbria (Direzioni generali Territorio e Agricoltura), i Carabinieri Forestali, l’Agenzia forestale regionale dell’Umbria, la Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Umbria, il Comune di Gualdo Tadino e, come detto, è stata informata per conoscenza anche la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Perugia.
L’associazione ambientalista con sede a Cagliari evidenzia che “il bosco è tutelato con vincolo paesaggistico e l’area rientra nel sito di importanza comunitaria (S.I.C.) “Monti Maggio – Nero” ai sensi della direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, la fauna e la flora. Ogni intervento, compresi i tagli boschivi pur nei boschi governati a ceduo, dev’essere sottoposto a preventivo e vincolante procedimento di valutazione di incidenza ambientale“.
“Nel periodo primaverile ed estivo sono vietati tutti gli interventi che possano disturbare la riproduzione dell’avifauna selvatica – sottolinea il Gruppo d’Intervento Giuridico – Il disturbo, danneggiamento, uccisione delle specie avifaunistiche in periodo della nidificazione può integrare eventuali estremi di reato.”