Comunanza Agraria: “Completato il diradamento di Sascupo”

La Comunanza Agraria “Appennino Gualdese” ha reso noto che nelle scorse settimane è stato effettuato il collaudo tecnico-amministrativo del progetto sperimentale di diradamento delle pinete di Sascupo, nel comune di Gualdo Tadino.

“L’Agenzia Forestale Regionale ha effettuato il sopralluogo per accertare la validità e la conformità delle operazione di taglio, realizzate dalla ditta Duferco Biomasse Srl, sui boschi di conifere di proprietà della Comunanza Agraria Appennino Gualdese. Il Collaudo dell’Afor – – evidenzia la Comunanza – ha dimostrato come, sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista quantitativo l’intervento è stato più che conforme alla norma e agli elaborati presentati, con quantitativi asportati inferiori del 20% rispetto a quanto consentito, a riprova che non c’è mai stata, sia nella volontà della Comunanza che all’effettiva realizzazione degli interventi di taglio, alcuna azione predatoria delle risorse naturali.”

LA VICENDA – Sascupo è la pineta di Rigali di Gualdo Tadino dove nel 2018 la Comunanza ha iniziato ad effettuare il taglio degli alberi affidando i lavori a Duferco, multinazionale con sedi in Lussemburgo, Svizzera, Belgio e Italia che opera anche nel settore delle biomasse. La vicenda aveva scatenato diverse polemiche a partire dall’agosto del 2018, con esposti presentati alle autorità competenti culminati con un sequestro della pineta disposto dal Commissario agli Usi Civici. Anche il Comune di Gualdo Tadino si era costituito in giudizio lamentando l’inclusione nel taglio di una particella di proprietà comunale e il “rischio di danno grave ed irreparabile derivante dal mutamento dello stato dei luoghi per illegittimo taglio degli alberi”.

“UN INTERVENTO OBBLIGATO” – La Comunanza ha sempre difeso la legittimità degli atti e anche adesso rivendica “una significativa azione migliorativa strutturale delle pineta interessata, che ora può crescere e sviluppare armoniosamente. Intervento improcrastinabile anche dal punto di vista ambientale, in quanto la specie alloctona (Pino nero) è stata sufficientemente ridimensionata al fine di permettere alle latifoglie autoctone pregiate di ampliare la loro presenza nel sito. Compito questo, il diradamento, obbligatorio in una selvicoltura sostenibile dal punto di vista ambientale, a salvaguardia e miglioramento delle risorse naturali presenti, siano esse forestali ma anche faunistiche e perché no “idriche”.”

Il progetto di taglio, presentato con il responsabile tecnico della Comunità Montana Alta Umbria Ermanno Rosi – evidenzia la Comunanza “è stato considerato come “progetto pilota”, ed aveva come obiettivo primario il recupero naturalistico di un’area forestale caratterizzata da piante arrivate a fine ciclo vegetativo, non autoctone e immesse dall’azione umana, quindi non locali ma di origine artificiale ed estranee all’ambiente considerato. Il progetto di diradamento, nella sua interezza, ha una forte connotazione ecocompatibile come poi riscontrato da tutti gli enti controllanti (Comunità Montana, Carabinieri Forestali, Agenzia forestale Regionale, etc).

AZIONI LEGALI – La Comunanza imputa agli autori degli esposti e a una parte della politica di aver avuto prese di posizione a mezzo stampa “fortemente strumentali e denigratorie“.
L’ente montano, nel ringraziare la ditta Duferco Biomasse (i cui mezzi erano anche stati danneggiati da ignoti la scorsa estate) e il dottor Raffaele Pagliacci (“più volte oggetto di denigrazione e diffamazione”, sottolinea la Comunanza) annuncia azioni legali nei confronti di coloro che, a suo avviso, hanno messo in atto “azioni lesive nei confronti della Comunanza Agraria, del tecnico progettista e della ditta esecutrice dei lavori”, includendo “le eventuali modifiche sui contratti in essere o il blocco dei necessari e urgenti interventi di manutenzione” che per l’ente rappresentano un danno ambientale.

Dopo questo intervento la Comunanza anticipa di voler procedere a un intervento di recupero della Pineta del Soldato, “che risulta sempre più degradata da schianti ed agenti patogeni e su cui già molti cittadini e associazioni ci hanno chiesto di intervenire il prima possibile.” 

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Redazione Gualdo News
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