Venerdi 8 maggio è arrivato il pagamento dei primi tre mesi dell’anno della cassa integrazione straordinaria per i dipendenti della Jp Industries. Un sospiro di sollievo per le maestranze dell’azienda, che da dicembre erano senza remunerazione.
“Questa cosa ovviamente fa piacere ma i dubbi e le perplessità sulla azienda rimangono tutte, anzi. Con la presenza di questa pandemia pensare ad un futuro della Jp se prima era molto dura ora penso che sia molto difficile – sottolinea Luciano Recchioni, delegato Fiom-Cgil – È giunto il tempo di fare chiarezza, le chiacchiere ora più che mai non fanno farina e su diversi punti serve un confronto con la proprietà e quindi necessita programmare un incontro a breve con le organizzazioni sindacali.”
Resta infatti da chiarire anche la questione cassa integrazione per Covid-19: “Il mese di aprile i dipendenti prenderanno la cassa integrazione straordinaria o quella per Covid? – chiede Recchioni – Nella sostanza sembrerebbe non cambiare nulla, ma in pratica ancora una volta i lavoratori potrebbero vedere scivolare di qualche mese i loro compensi. Inoltre, ai primi di marzo, dopo aver appreso che il concordato con il tribunale di Ancona era saltato e con esso la costituzione di un nuovo soggetto che avrebbe licenziato 350 operai, bisognerà oggi capire a questo punto cosa intende fare l’azienda, visto che aveva anche preventivato una ripresa produttiva per metà maggio.”
In questa fase di incertezza l’unica data sicura è il 31 luglio 2020, giorno in cui scadrà la cassa integrazione straordinaria. Con l’ausilio della cassa per Covid, gli ammortizzatori sociali potrebbero allungarsi di qualche settimana. “Ma senza l’impegno della proprietà con un piano industriale credibile, avremo l’ennesimo prolungamento dell’agonia – conclude Recchioni – Voglio quindi sollecitare l’azienda alla chiarezza e trasparenza, per capire se le condizioni ancora ci sono. E se quel misterioso e fantomatico partner esiste, è giunto il momento di tirarlo fuori dal cassetto.”