A poche ore dall’emanazione, da parte del sindaco di Gualdo Tadino, dell’ordinanza che vieta gli spostamenti da Gualdo Tadino a Gubbio e viceversa, in seguito agli assembramenti verificatisi a Gubbio il 15 maggio, è arrivato lo stop della Prefettura.
“I Sindaci non possono adottare, a pena di inefficacia, ordinanze contingibili e urgenti dirette a fronteggiare l’emergenza in contrasto con le misure statali, né eccedendo i limiti di oggetto di cui al comma 1”. Poche, laconiche righe che di fatto hanno bloccato sul nascere il provvedimento preso dal primo cittadino gualdese con il quale intendeva limitare il propagarsi di un eventuale focolaio di infezioni dopo quanto accaduto venerdì scorso. Presciutti ha comunicato la revoca dell’ordinanza.
Su questi accadimenti, dopo la conferenza stampa del sindaco di Gubbio Stirati che aveva annunciato provvedimenti duri per chi aveva contravvenuto alle regole, sono intervenute anche le Famiglie Ceraiole e il Maggio Eugubino, associazione che contribuisce anche all’organizzazione della Festa dei Ceri, che hanno stigmatizzato in particolare “tutti gli atteggiamenti inopportuni, imprudenti, sconvenienti, contrari ai dettami morali e normativi, posti in essere nel corso della giornata, specialmente nel centro storico, lungo il tragitto dei Ceri, i quali hanno gravemente ed irreparabilmente macchiato il corale omaggio a Sant’Ubaldo da parte del Popolo Eugubino (…) Uno spettacolo inqualificabile, indecoroso, volgare, assai deprimente che ha avuto diffusa ribalta mediatica sia a livello regionale sia a livello nazionale, deturpando l’immagine di una Festa plurisecolare, tradizione identitaria del Popolo Eugubino e dell’intera regione umbra che, non a caso, ha assunto i Ceri a proprio emblema e stemma”.
Ma le Famiglie Ceraiole e il Maggio Eugubino hanno preso posizione anche sull’ordinanza Presciutti: “Condotte dissennate che, addirittura, sono state assunte a pretesto e fondamento, dal Sindaco del Comune di Gualdo Tadino per l’emissione di un provvedimento singolare e stravagante, destituito di ogni fondamento, strumentalmente preordinato a fini impropri”, hanno scritto.
Questa mattina il sindaco di Gualdo Tadino ha inviato una lettera al collega di Gubbio, Filippo Mario Stirati, e al vescovo di Gubbio, monsignor Luciano Paolucci Bedini.
Presciutti spiega che “ciò che è accaduto mi ha profondamente turbato, le mie prese di posizione forti, i miei atti, non erano certo tesi a riproporre antiche ed ormai sorpassate diatribe, alle quali francamente non ho minimamente pensato, l’unica cosa di cui mi sono fortemente preoccupato (e lo sono ancora), è stato ed è la tutela del dono più prezioso che ognuno di Noi ha : LA VITA! Su questo tema credo convintamente che non possono mai e poi mai esistere divisioni, politiche, religiose, di campanile, sulla tutela della salute e quindi della vita, non esistono appartenenze territoriali, partitiche, ideologiche, ma serve una grande unità d’intenti.”
Presciutti, che nella lettera annuncia la revoca dell’ordinanza, invita a “non minimizzare o circoscrivere a poche decine di persone la responsabilità di ciò che è accaduto perché tutti sappiamo bene, per onestà intellettuale dobbiamo dircelo, che le cose non stanno così non fosse altro per le immagini ed i fotogrammi che stanno facendo purtroppo il giro del mondo in queste ore. (…) Spero vivamente – prosegue Presciutti che nella missiva ha inteso rinnovare la stima umana e istituzionale al collega Stirati – che chi di dovere prenda tutti i provvedimenti necessari per tutelare la salute di tutti i cittadini, che si metta in atto da subito e non domani tutto ciò che serve per prevenire i possibili effetti di quella che potrebbe diventare, voglio ribadirlo, una vera e propria bomba sanitaria per tutto il territorio.”
LA LETTERA INTEGRALE INVIATA DAL SINDACO DI GUALDO TADINO AL SINDACO E AL VESCOVO DI GUBBIO