L’eremo di Serrasanta al centro di un video del canale Youtube Laudato Si Creations

Una leggenda che non smette di legare passato e futuro, quella della cima della nostra Serrasanta. L’eremo, rifugio per l’anima e faro di speranza per molti, soprattutto in questo durissimo momento storico, è il protagonista indiscusso, assieme alle cime nebbiose dell’Appennino, di un video pubblicato dal canale Youtube Laudato Si Creations e realizzato dal videomaker indiano Anoop P Varghese. La sensazione di pace e serenità, incipit d’un futuro nuovo e d’una sostenibile fruibilità della nostra generosa natura, trasuda da ogni nota dell’arrangiamento musicale.

Meta di escursionisti, di curiosi, di turisti occasionali e pellegrini in visita alla chiesa eretta sulla cima della montagna, a 1348 metri d’altitudine, Serrasanta non è solamente la compagna incontrastata di Gualdo Tadino, ma rappresenta il forte legame spirituale col passato. Il luogo, anticamente scelto come eremitaggio dal nostro San Facondino, primo Vescovo della Tagina sulla via del tramonto, San Gioventino, e poi da San Romualdo, San Rinaldo, San Pier Damiani e lo stesso San Francesco, ci rievoca meditazione e pace.

Sulla scia della Gualdo Tadino “bella e sicura”, un nuovo slancio promozionale per portare il mondo a conoscere i nostri luoghi del cuore, i nostri scorci mozzafiato, che non possono non lasciarci dentro qualcosa che va certamente oltre la foto di rito o il semplice selfie. Giungervi, rigorosamente ascendendo a piedi, se possibile, impone silenzio. Non c’è nessuno che ve lo chiederà, sarà la stessa montagna a sussurrarvelo, con la soverchiante magnificenza d’un panorama che spazia, nei giorni di cielo terso, dal mar Adriatico fino ai confini con Perugia e Assisi, da Nocera Umbra fino al territorio eugubino.

Perché Gualdo Tadino, come l’Umbria intera, è anche luogo dell’anima, e da lassù non si può che ammirare in silenzio.

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Matteo Bebi
Laureando alla facoltà di Conservazione dei Beni Culturali dell’Università degli studi Perugia, pur lavorando spesso come traduttore di lingua francese, di cui è madrelingua. È cresciuto infatti in Belgio, al seguito del padre impiegato presso la NATO, dove è nato l’interesse per la storia tra castelli e profili nordeuropei. Ha studiato presso la Scuola Militare Teuliè di Milano frequentando il Liceo Scientifico Europeo in culture classiche. Iscrittosi poi all'Università degli Studi di Perugia Nel 2018 ha pubblicato il romanzo storico "Poi si fece buio", nel 2019 il racconto con postfazione storiografica "La leggenda dell'Arco" e "Un rumore lontano" e nel 2020 "Di luce e d'ombra", con un'ampia sezione saggistica di storia locale. La partecipazione al Festival del Medioevo di Gubbio lo ha portato vicino al mondo delle case editrici, così da poter dare il via a diverse collaborazioni attraverso le quali realizza testi di ricerca storica saggistica su alcune città del centro Italia e il mondo dei libri lo ha inserito nell'ambito dei concorsi letterari, per i quali è stato nominato giudice di commissione.