Lo scorso 6 luglio è stata inviata una segnalazione tramite l’avvocato Luca Saltalamacchia a nome della naturalista Mara Loreti. Destinatari il Ministero dell’Ambiente, il Commissario agli Usi Civici, il vice presidente della Regione Umbria, la responsabile Direzione Ambiente della Regione Umbria, la Soprintendenza delle belle Arti e Paesaggio Umbria, il Direttore Afor, la Usl Umbria1, il sindaco di Gualdo Tadino, e il Comando Regionale Carabinieri Forestale.
L’oggetto di tale segnalazione è “il pascolo di equini nelle praterie secondarie della montagna di Gualdo Tadino, Terre di uso civico coincidenti in parte con il Sito Natura 2000, zona a speciale conservazione. Segnalazione di degrado dei prati-pascoli con perdita di biodiversità in contrasto con le finalità dei siti di interesse comunitario e della gestione delle Terre tutelate di uso civico”.
Il testo della segnalazione parte dalle descrizione della “presenza sui prati e nelle radure della montagna gualdese di cavalli al pascolo con puledri in fase di allattamento. Una mandria di circa cento esemplari, che da ormai tre anni frequentano le terre di uso civico“. La naturalista segna la non presenza di recinzioni e vigilanza, così come l’assenza della rotazione dei pascoli a garanzia del riposo vegetativo.
“Sono evidenti i danneggiamenti all’interno dei boschi di faggio – scrive Mara Loreti – dove gli animali vanno a ripararsi in caso di maltempo o alla ricerca di refrigerio, danneggiando le giovani piante di faggio e il sottobosco. Sulla base della Legge regionale del novembre 2001 l’attività di pascolo che ricade in aree sottoposte a vincolo idrogeologico e nei boschi deve essere autorizzata. Nel caso di specie, quale pubblica autorità ha autorizzato? Cosa ha autorizzato? In favore di chi? La Comunanza Agraria è obbligata alla tutela delle terre sotto la sua gestione“.
“Sono ben evidenti – continua la geologa – segni della circolazione con veicoli a motore. Circolazione vietata da più di una legge. Sarebbe pertanto opportuno porre fine allo scorrazzare di veicoli a motore sulle piste forestali che conducono in vetta alle montagne gualdesi, cominciando ad apporre le tabelle di divieto nei due punti strategici, prevedendo l’autorizzazione a chi gestisce strutture o fondi, limitandone il periodo e controllando eventuali concessioni“.
“La gestione dell’uso civico deve garantire il non degrado – scrive la Loreti – la conservazione e la valorizzazione degli ambienti naturali soggetti a vincolo paesaggistico. Tali interventi si rendono necessari soprattutto nei prati degradati e modificati nel popolamento vegetale a causa dell’eccessivo carico degli ungulati domestici come avviene da ben 3 anni. Le praterie della Valsorda e di Campitella (Valle del Fonno) non vengono sfalciate da anni e si stanno chiudendo, invase da asfodeli e cespugli di rosacee, con grave perdita delle praterie e della biodiversità“.
La risposta del Comune di Gualdo Tadino è arrivata il giorno dopo. Tramite il Settore Tecnico ha fatto sapere di non aver rilasciato alcuna autorizzazione per la pratica del pascolo o per l’attività di addestramento cani e che non è proprietario di alcun terreno da sottoporre a sfalcio (leggi la risposta integrale). Per questo motivo ha inviato la nota ricevuta dallo studio legale Saltalamacchia alla Comunanza Agraria Appennino Gualdese, che non era tra i destinatari della segnalazione, richiedendo all’Ente, fra le altre cose, il piano di pascolamento.