Era stata convocata per stasera 11 settembre, dal Priore di Porta San Benedetto, la riunione per discutere una proposta di modifica dello Statuto associativo, ma una Pec inviata dallo studio legale Piccotti e Paoli per conto di alcuni associati potrebbe bloccare tutto. Il motivo? Si è ancora in attesa del pronunciamento del Giudice sull’istanza cautelare proposta per verificare l’effettiva regolarità della costituzione del Consiglio Direttivo e quindi della nomina del Priore stesso.
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“Con enorme stupore e per pura casualità – si legge nella Pec – i nostri patrocinati sono venuti a conoscenza del fatto che il Presidente-Priore ha convocato per la data odierna, con avviso affisso presso i locali della taverna, un’Assemblea con all’ordine del giorno la proposta di modifica dello Statuto associativo. Stante la pendenza del giudizio avente ad oggetto la verifica della regolare costituzione del Consiglio Direttivo e della relativa nomina del Priore, e per il quale si è in attesa del pronunciamento del Giudice sull’istanza cautelare proposta, è oltremodo palese l’assoluta inopportunità di procedere alle suddette modifiche statutarie.
“A ciò si aggiunga che l’Assemblea dei soci, nella sua attuale composizione – continua la mail – risente anche del fatto che non è mai stato ufficialmente aperto il tesseramento all’Associazione (anche a causa della situazione emergenziale in atto), con conseguente lesione del diritto di partecipazione alla stessa da parte di molti portaioli a ciò interessati. Per tali motivi, con la presente si invita e si diffida il Priore ad astenersi dal proporre modifiche allo Statuto associativo e a non procedere a quanto indicato nell’ordine del giorno”.
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