E’ stata affidata all’artista Maya Kokocinski Molero la realizzazione del Palio 2020 dei Giochi de le Porte. Palio che, come noto, non verrà assegnato in quanto la manifestazione non si terrà a causa dell’emergenza coronavirus. Il dipinto è stato cucito dalle sarte di Porta San Martino, vincitrice del Palio 2019.
Il prezioso drappo, come quello del 1997 anch’esso rimasto senza vincitore a causa del terremoto che proprio la mattina del venerdì dei Giochi sconvolse Umbria e Marche, rimarrà all’Ente.
La cerimonia di presentazione si è tenuta nel parco della Rocca Flea, alla presenza del sindaco di Gualdo Tadino, Massimiliano Presciutti, dell’assessore alla cultura, Barbara Bucari, della presidente dell’Ente Giochi, Cinzia Frappini, dei Priori e della stessa artista, scelta e presentata dalla direttrice del Polo Museale, Catia Monacelli.
Il sindaco Presciutti, nel suo intervento, ha sottolineato l’importanza di rispettare le regole per evitare la diffusione del Covid: “E’ un anno triste per tutti. Speriamo insieme di superare questo periodo. Dovremo avere comportamenti consoni in questi giorni. Scordatevi feste nelle taverne, nelle stalle, in luoghi pubblici o nelle vie. Se finora abbiamo avuto solo 7 casi non è fortuna. Dovremo impegnarci per mantenere questo trend nella nostra città”, ha detto, anticipando che nei primi giorni della prossima settimana incontrerà in Prefettura il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza per mettere a punto un piano per evitare assembramenti. Un appello il primo cittadino lo ha lanciato, pur senza citarla (ma il riferimento era evidente), anche a Porta San Benedetto, da diverso tempo alle prese con una “guerra” interna finita in tribunale. “Questa è una comunità che nelle difficoltà si è sempre unita. Quindi, per favore, smettiamo di litigare.”
L’assessore alla cultura Barbara Bucari ha evidenziato che “per una città è importante avere una festa e i Giochi quest’anno mancheranno. L’invito a tutti i portaioli e ai gualdesi è a non mollare.”
Per la presidente dell’Ente Giochi de le Porte Cinzia Frappini “questo è il Palio della Speranza, la speranza che tutto questo che stiamo vivendo finisca quanto prima e che nel 2021 si possa tornare a festeggiare e ad abbracciarci.”
Al termine della breve cerimonia il Palio, in corteo, è stato portato come da tradizione nella cappella del patrono San Michele Arcangelo, all’interno della basilica di San Benedetto, dove rimarrà fino al 27 settembre.
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Maya Kokocinski Molero, figlia del pittore Alessandro Kokocinski e dell’attrice Prudencia Molero, nasce in Cile nel 1970. Ha appreso i suoi primi rudimenti nello studio del padre, il pittore figurativo Alessandro Kokocinski. Solo dopo alcuni anni trascorsi a Londra, prima di iniziare il percorso universitario, scopre la sua vera passione per la pittura, analizzando i grandi maestri del passato. La figurazione, come anche l’utilizzo delle tradizionali tecniche pittoriche, sono alla base della sua poetica: immagini sospese e atmosfere surreali che rimandano alla grande pittura spagnola dei secoli passati. Ha vinto il premio Michetti nel 2006. Ha iniziato a esporre nel 1997 alla Fundación internacional Jorge Luis Borges a Buenos Aires. Lo stesso anno Oliviero Toscani ha presentato una sua mostra alla Watatu gallery di Nairobi. Nel 1999 ha esposto all’Istituto italiano di cultura di Addis Abeba e alla Galeria Sara Garcia Uriburu di Buenos Aires e nel 2005 all’Istituto italiano di cultura di Bruxelles. L’artista ha partecipato a numerose mostre collettive tra le quali si ricorda “Un mondo di immagini per chi immagina il mondo”, in occasione del Giffoni Film Festival nel 2003, e tra le esposizioni personali, quella al “Macro” di Roma nel 2003, alla Lotus Lifestyle Gallery a Bangkok nel 2004 e la personale organizzata a Bruxelles presso l’Istituto Italiano di Cultura. Nel 2011 è stata ospite del Padiglione Italia della 54esima edizione della Biennale di Venezia.