Domenica 4 ottobre alle ore 17, verrà inaugurata a Gubbio la mostra di Remo Giombini “La Ruota degli Esposti” presso la chiesa musealizzata di Santa Maria Nuova, facente parte del Polo Museale diocesano cittadino. La chiesa, edificata nella seconda metà del XIII secolo, si trova in pieno centro storico, all’interno del quartiere di Sant’Andrea, all’incrocio tra via Savelli della Porta e via Nelli, in un contesto architettonico di grande pregio, che accoglie affreschi di scuola eugubina.
Ed è in questo scenario che avvengono le migliori contaminazioni artistiche tra passato e presente, come nel caso del progetto La Ruota degli Esposti, curato da Linda Panfili e Elisa Polidori. La mostra è promossa dall’Associazione Culturale La Medusa, con il patrocinio del Comune di Gubbio.
Remo Giombini nasce a Gualdo Tadino nel 1961 dove risiede, inizia ad interessarsi alla fotografia agli inizi degli anni 80 poi allargando il suo campo creativo alla pittura all’installazione al collage al video, unendo l’impronta fotografica con differenti tecniche artistiche. Nel tempo i suoi lavori vanno di pari passo con l’attualità, pur mantenendo una forte matrice artistica. Il fenomeno dell’immigrazione e dei destini degli ultimi, l’esodo incessante dal continente africano verso la cosiddetta “terra promessa” permea i suoi lavori. Da più di cinque anni espone le sue opere sperando di sollecitare risposte e domande per questo stillicidio di vite umane.
Qui presenta La Ruota degli Esposti dove, tramite immagini estrapolate dai media e anche create dall’autore, vengono risucchiate in un infernale frullatore emotivo e restituite alla fruizione del pubblico sotto forma di collage, dipinti, fotografie e video dove lo spettatore è invitato ad interagire con l’opera stessa in un circuito che ambisce a far riflettere.
La ruota degli esposti è un marchingegno in alcune parti del mondo ancora in uso: ne sono provvisti chiese conventi ed ospedali dove donne sventurate depositano i propri figli nella speranza di un futuro migliore. Un muro divide la disperazione di una madre, un muro che roteando faceva sì che il proprio figlio venisse accudito da religiosi, da medici. Ora quel muro è un mare, il Mediterraneo in questo caso, che trasporta e a volte inghiotte tanti disperati che “mamma Africa” lascia partire.
Giombini ha realizzato numerose esposizioni in Italia (Venezia, Spoleto, Torino, Gubbio, Perugia) e all’estero (Los Angeles e Tel Aviv). La mostra sarà aperta al pubblico sino al 1 novembre con ingresso libero dal giovedì alla domenica e su prenotazione contattando il Polo Museale Diocesano di Gubbio al numero 075 9220904 – info@medusacultura.it