Due giorni dopo la sentenza emessa dal Tar su una serie di ricorsi legati alla proroga della concessione Rocchetta, bocciata per quanto riguarda il cambio di destinazione d’uso dei terreni e per non aver considerato il “beneficio per l’interesse della comunità locale”, annullando anche le sanatorie delle opere contigue ai pozzi R1, R3 e R4. Allo stesso tempo il Tribunale Amministrativo non ne ha accolti diversi altri.
Per la Comunanza Agraria Appennino Gualdese “questa sentenza si aggiunge ai pronunciamenti del Consiglio di Stato, dell’Antitrust e del Commissario agli Usi Civici, segnando un ritorno alla legalità fortemente voluto dalla Comunanza, sanando un passato di irregolarità.”
La vedono diversamente azienda e Comune di Gualdo Tadino. Per Chiara Bigioni, responsabile investimenti e sviluppo di Rocchetta Spa, “la sentenza ridimensiona moltissimo il ruolo della Comunanza circoscrivendolo nettamente e rigettando peraltro buona parte delle istanze. Le viene riconosciuto un potere limitato – ha detto al Corriere dell’Umbria – E siamo soddisfatti che per la seconda volta dopo il 2018 venga confermata la legittimità della procedura seguita dalla Regione per il rilascio della proroga nel 2015 ai sensi della legge regionale. La società sta valutando insieme ai legali l’impugnazione al Consiglio di Stato per gli aspetti ancora in contestazione.”
Anche il Comune di Gualdo Tadino molto probabilmente farà appello alla sentenza del Tar. “Oggi chi esulta per questa sentenza dimentica di dire la parte più importante della verità scritta negli atti, e cioè che della pletora di ricorsi ed esposti presentati in questi anni la grandissima parte è stata rigettata dal Tar, ridimensionando fortemente il ruolo e la funzione della Comunanza – ha dichiarato sempre al Corriere dell’Umbria il sindaco Massimiliano Presciutti – Non capisco i trionfalismi per un parere in sanatoria: per due gabbiotti di 40 metri quadrati si vuole privare la collettività di un investimento di 30 milioni di euro. I gualdesi sicuramente non esultano. La sentenza comunque, a nostro parere, visti anche i numerosi ricorsi rigettati, offre anche margini per il ricorso in appello che stiamo valutando attentamente in queste ore e che auspichiamo di poter condividere anche con la Regione Umbria.”
Il Tar con la sentenza n. 422 del 28/9/2020 ha disposto la riunione dei ricorsi – a partire da quello originario del 2016 promosso dalla Comunanza, gli altri degli anni seguenti fino al deposito dei motivi aggiuntivi presentati dalla stessa Comunanza lo scorso giugno – ad esclusione del ricorso del 2017 riguardante la costruzione di un cabinotto a protezione del pozzo R2 e la relativa recinzione, nonché le autorizzazioni e le istruttorie connesse. Per questo, il 28 settembre ha emesso due sentenze. Riguardo alla n. 422, il tribunale amministrativo regionale ha dichiarato “irricevibile” un ricorso del 2018, “inammissibili i motivi aggiunti” dei due ricorsi uno del 2019, l’altro del 2018 e “in parte in ammissibili e in parte accoglie” un ricorso del 2019 e uno del 2018, il risultato è complesso, pertanto, la redazione di Gualdo News, nelle prossime ore, proporrà un articolo di approfondimento.