Approvata all’unanimità la risoluzione unitaria che impegna l’Esecutivo e l’Assemblea legislativa dell’Umbria ad un “lavoro comune contro un nemico comune” per affrontare e superare l’emergenza sanitaria Covid-19.
Dopo l’intervento della presidente della Regione, Donatella Tesei, e quello del consigliere Tommaso Bori (Pd) a nome della minoranza, i lavori sono stati sospesi per un confronto finalizzato alla elaborazione di una proposta di risoluzione unitaria che concludesse il dibattito.
Alla ripresa dei lavori i consiglieri Eleonora Pace (FdI) e Tommaso Bori (Pd) hanno illustrato per conto di maggioranza e minoranza la proposta di risoluzione unitaria firmata da tutti i capigruppo dell’Assemblea legislativa. Nel dibattito sono intervenuti i consiglieri: Pastorelli (Lega), Fora (Patto civico), Bianconi (Misto), Bettarelli e Porzi (Pd), De Luca (M5S).
Soddisfatto il presidente dell’Assemblea Legislativa, Marco Squarta, dopo l’approvazione della risoluzione che unisce maggioranza e opposizione nella lotta contro il Covid: “L’Umbria è la prima regione d’Italia ad aver messo da parte le polemiche. Il Consiglio che ho l’onore di presiedere ha dato prova di straordinaria unità e serietà.
Siamo – ha aggiunto – uno straordinario esempio di collaborazione. E’ questo un modo di affrontare la battaglia contro la pandemia da coronavirus che dovrebbe seguire tutta Italia. In questo drammatico momento il Paese deve sforzarsi di ritrovare lo spirito di unità”.
Secondo Squarta “l’Umbria sta reagendo all’emergenza esattamente come le altre regioni”. “E’ per questo motivo – sostiene ancora il presidente dell’Assemblea legislativa – che l’attenzione deve essere massima da parte di tutti come d’altronde lo spirito di unità. Percepisco rabbia, con ogni probabilità dettata dall’instabilità e dalla preoccupazione. In questa fase, però, non possiamo permetterci di affrontare anche un’emergenza sociale”.
L’Assemblea Legislativa dell’Umbria ha poi approvato all’unanimità l’atto amministrativo proposto dalla Giunta regionale per l’individuazione degli organismi collegiali considerati ‘indispensabili’ e di quelli considerati ‘non indispensabili’, proponendo la soppressione di tre organismi e l’abrogazione di due.