Protesta dei commercianti del centro storico di Gualdo Tadino, insieme a Confcommercio, per l’ordinanza anti coronavirus emessa ieri dal sindaco Massimiliano Presciutti. Visto l’aumento in controtendenza con l’andamento regionale dei casi di contagio nel comune, il primo cittadino ha preso dei provvedimenti che riguardano in particolar modo il centro della città.
I commercianti, dopo un flash-mob in piazza Martiri, hanno avuto, insieme al presidente di Confcommercio Aurelio Pucci, un incontro con Presciutti nel quale hanno sottolineato che, a loro avviso, il clamore di questi provvedimenti avrebbe allontanato molta gente dal centro storico, con gli esercizi commerciali, già duramente provati dalla dura crisi che si protrae dall’inizio dell’epidemia, che da alcuni giorni hanno visto drasticamente calare la clientela, se non in alcuni casi addirittura azzerarsi. E tutto questo nel periodo in cui gli esercenti speravano di ricevere una boccata d’ossigeno dallo shopping natalizio.
Sotto accusa, da parte dei titolari dei negozi, è la comunicazione che è stata data, la quale avrebbe allontanato molte persone dal centro sia per il timore di incorrere nelle sanzioni, sia perchè alcuni, soprattutto di fuori città, hanno pensato erroneamente che Gualdo Tadino fosse diventata zona rossa.
Su questo aspetto concorda anche il sindaco gualdese, ma l’ordinanza, almeno per il momento, rimarrà così com’è: “È sicuramente passato un messaggio distorto perché a Gualdo Tadino non c’è nessuna zona rossa, tutti i negozi, le attività economiche ed i servizi sono aperti con gli stessi orari di sempre, anzi ripeto il mio appello più volte fatto a sostenere le nostre attività ed evitare le trasferte nei centri commerciali o negozi fuori dal nostro comune per poi magari fare i moralisti sui media – ha scritto Presciutti nella sua pagina Facebook – I miei provvedimenti, che non rinnego, sono tesi alla massima tutela della salute e della sicurezza pubblica, quando li ho firmati non mi aspettavo di certo gli applausi o i tappeti rossi, purtroppo la situazione è molto difficile per tutti e ho il dovere non solo istituzionale, ma sento anche quello morale ed etico, di fare tutto il possibile per tutelare la salute di tutti.”