Dopo l’interrogazione del gruppo consiliare di Forza Italia relativo all’Easp e al focolaio di Covid-19 sviluppatosi all’interno della struttura, tornata da diversi giorni Covid-free, il sindaco di Gualdo Tadino risponde tramite un comunicato stampa, prima di entrare nei particolari nella sede istituzionale del consiglio comunale, sottolineando come “sin dal mese di febbraio 2020, quando ancora la pandemia da molti era considerata poco più che una semplice influenza, il Presidente ed il CDA di Easp, di concerto con il Sindaco i sanitari e gli amministrativi della struttura, decisero di interdire l’accesso alle visite, limitando gli ingressi solo ed esclusivamente al personale operante all’interno della struttura”.
Presciutti ricorda come “tutto ciò provocò forti malumori sia tra i familiari degli ospiti, sia tra chi abitualmente si recava a far visita agli ospiti. Questa decisione forte e assunta con grande senso di responsabilità per la prima volta su scala regionale – scrive il Sindaco – portò con se anche un’organizzazione interna aggiornata e modificata con il contributo sia delle strutture interne sia dei responsabili della sicurezza esterni, che ha consentito fino allo scorso dicembre, quindi per più di 10 mesi, di resistere all’attacco di un virus invisibile, subdolo e di difficile controllo”.
“In questo tempo, con cadenza quindicinale da settembre 2020, tutti gli ospiti ed il personale della struttura sono stati sottoposti a tamponi molecolari di controllo, così come sono stati aggiornati in base all’evolversi della crisi pandemica tutti gli strumenti atti al massimo della prevenzione, con tamponi antigenici rapidi giornalieri nel periodo dal 19 dicembre 2020 al 7 gennaio 2021. Nel mese di dicembre, purtroppo, nonostante tutti gli accorgimenti sopra riportati, il virus è entrato nella struttura contagiando in maniera veloce molti degli ospiti presenti all’interno e molti operatori. C’è da dire, però, che il focolaio si è spento dopo 14 giorni dal primo caso riscontrato”.
“In Umbria l’Easp è stata una delle prime strutture a dover affrontare questa emergenza e lo ha fatto in strettissima collaborazione con tutti gli enti preposti come la Direzione Sanitaria della Usl Umbria1, i vertici del distretto socio-sanitario dell’Alto Chiascio e i servizi di igiene e prevenzione, tanto da diventare esempio e punto di riferimento di buone pratiche anche nella gestione dell’emergenza. Purtroppo va evidenziato come questo periodo di fortissima criticità all’interno dell’Easp abbia comportato il decesso di sette ospiti. Un prezzo sicuramente troppo alto che non solo la struttura, ma l’intera comunità cittadina, ha dovuto pagare di fronte all’aggressione del Covid-19″.
“Ad oggi pressoché tutti gli ospiti sono guariti – continua Massimiliano Presciutti – e hanno fatto ritorno nella struttura o lo faranno nei prossimi giorni. Struttura che in questi mesi ha potuto sempre contare su un rapporto quotidiano sia con l’Amministrazione Comunale, che in sede di variazione di Bilancio portata in Consiglio Comunale e bocciata dai vostri gruppi ha inteso sostenere la struttura Easp in questa prolungata fase di emergenza con un contributo straordinario di 20 mila euro già erogato. Così come le nostre strutture, con particolare riferimento alla Farmacia Comunale, sono state sempre al fianco dell’Easp nella puntuale fornitura di tutti i DPI necessari per il personale e per gli ospiti, che non a caso hanno consentito fino al mese di dicembre di proteggere la struttura dall’attacco del virus”.
“Tutte queste questioni non solo sono state discusse ed approfondite anche in sede di confronto con le Organizzazioni Sindacali, ma le stesse hanno riconosciuto la bontà degli sforzi e delle azioni messe in atto a tutela dei lavoratori e degli ospiti. In sede di confronto è stata altresì affrontata la criticità più evidente che il Covid-19 non ha fatto altro che amplificare, ossia la necessità ormai improcrastinabile di un adeguamento da parte della Regione Umbria delle rette, ferme ormai da tantissimi anni. Un esempio è rappresentato dalla retta del Servizio RSA ormai ferma dal lontano 1 luglio 2003. Un problema che va affrontato e risolto immediatamente e che rischia di far saltare la rete delle strutture che si dedicano con grande passione, capacità e senso del dovere alla cura dei nostri anziani. Anche in questo caso, il Consiglio Comunale in più di un’occasione si è espresso chiedendo a gran voce l’adeguamento delle rette, trovando però sempre o il voto contrario dei vostri gruppi o l’assenza alle sedute in cui si discuteva di ciò. Ma c’è di più: su questo tema così importante lo stesso CDA di Easp in più di un’occasione ha scritto formalmente alla Regione Umbria per sollecitare una risposta, ma non ha mai ottenuto non solo un riscontro, ma nemmeno una telefonata di cortesia”.
“La cosa purtroppo non stupisce più di tanto – conclude il primo cittadino – dato che ormai da quasi un anno e mezzo questo è l’approccio che la Regione ha tenuto rispetto alle sollecitazioni che sono pervenute da parte della nostra comunità, in tema di sanità e servizi socio sanitari. Insieme ai sindacati, pertanto, si è concordato di istituire una sede di confronto permanente per quanto attiene possibili ed auspicabili miglioramenti, anche dal punto di vista organizzativo all’interno della struttura, come si è altresì concordato di rilanciare con forza in ogni sede, a partire da quella di ANCI, la battaglia per l’adeguamento immediato delle rette e per il rafforzamento della medicina territoriale. Per quanto attiene i piani anti covid disponibili presso la struttura EASP, questi sono frutto di un lavoro concertato fra i responsabili interni e quelli esterni deputatati alla tutela della salute e della sicurezza, pertanto tranquillamente consultabili e di facile reperimento”.