Il 28 settembre scorso il Tar dell’Umbria, tra le altre cose, accogliendo il ricorso della comunanza agraria Appennino Gualdese, ha annullato l’atto regionale con il quale, nel 2015, è stata prorogata la concessione alla Rocchetta. A quel punto la società di acque minerali ha impugnato la sentenza davanti al Consiglio di Stato.
“Con un provvedimento importante e accettando la nostra richiesta – hanno fatto sapere ieri dalla Comunanza – il Consiglio di Stato non ha accolto la sospensiva, rendendo quindi efficace ed applicabile la sentenza del T.A.R. che conferma la scadenza della concessione Rocchetta a febbraio 2022. Ci auguriamo che questo atto venga correttamente interpretato anche dalla Regione – sottolineano – che proprio in questi giorni sta lavorando ad una nuova legge sulla ricerca e sfruttamento delle acque minerali”.
La Comunanza auspica che nessun ente territoriale tenti di nuovo “contro la legge” – evidenziano- di dare in concessione terreni o corpi idrici che non sono nelle sue disponibilità”, in quanto gravati da diritti di uso civico, come gran parte di quelli oggetto della concessione Rocchetta, ma che – concludono – “si arrivi finalmente ad una legge regionale che dia piena osservanza delle norme e dei principi costituzionali, nel rispetto dei diritti di tutti e della tutela dell’ambiente, unico modo per riportare quell’armonia da troppo tempo mancante”. La Comunanza agraria si dice disponibile per pianificare soluzioni condivise, e date le scadenze impellenti, si augura che questo avvenga quanto prima.