Nuovo ribaltone nella vicenda dell’apertura/chiusura degli asili nido e scuole dell’infanzia dell’Umbria. Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso della Regione Umbria contro il decreto del Tar che ne aveva sospeso la chiusura nella provincia di Perugia e nei comuni di quella di Terni dichiarati zona rossa per prevenire la diffusione dei contagi Covid.
Per il Consiglio di Stato “è consentita l’adozione di misure regionali più restrittive di quelle statali allorché ciò sia coerente con i dati scientifici raccolti nel monitoraggio quotidiano della situazione del contagio”.
“La cabina di regia nazionale – è riportato nel dispositivo a firma del presidente Franco Frattini – individuava già in data 3 febbraio 2021 l’esigenza di rafforzare le misure di restrizioni già adottate dalla Regione Umbria, e ciò con speciale riguardo alle aree provinciali e comunali maggiormente colpite.”
“Il successivo 5 febbraio 2021 la stessa cabina di regia, riscontrata la presenza sul territorio di varianti del virus (cosiddette varianti inglese e brasiliana) raccomandava ulteriori misure restrittive, estensibili anche alla scuola per l’infanzia e ai nidi, nella provincia di Perugia e nei comuni della provincia di Terni dove vi erano evidenze dell’agente patogeno “con mutazione”.
“Il Dipartimento di prevenzione del Ministero della Salute ha evidenziato che la cosiddetta “variante inglese” a causa della maggiore trasmissibilità deve imporre l’isolamento di focolai e che vi è stata evidenza di aumento di contagi della “variante inglese” tra bambini e adolescenti. A seguito di tale indicazioni scientifiche, e della classificazione come “zona rossa rafforzata” del territorio perugino, appare coerente – con la assoluta necessaria precauzione rispetto al contagio e alla necessità di non interrompere il piano vaccinale – la misura di sospendere fino al 21 febbraio 2021 anche i servizi scolastici per l’infanzia.”
“In particolare per questi ultimi – conclude la sentenza del Consiglio di Stato – è noto, che i bambini presenti nei locali degli istituti, vista la giovane età, sono esentati dall’obbligo delle mascherine, ma non per questo essi appaiono – dalle sopracitate evidenze scientifiche sulle “varianti” del virus apparse in regione – immuni dal periodo di contagio, con connesso rischio di trasferimento in ambito familiare. Tutto ciò considerato, va accolta l’istanza cautelare, con il conseguente ripristino, fino al 21 febbraio 2021, della efficacia dell’ordinanza di chiusura temporanea anche degli istituti per l’infanzia e nidi.”