Gualdo Tadino, Gubbio, Sigillo, Costacciaro, Scheggia Pascelupo e Fossato di Vico. Sono i comuni interessati al punto scelto dalla Regione Umbria come sede per le vaccinazioni degli over 80: il CVA della frazione di San Marco di Gubbio. Un bacino di circa 55mila abitanti per un solo punto vaccinale, oltretutto scomodo per tutti, un po’ meno ovviamente per Gubbio.
Sono circa 44 i chilometri, tra andata e ritorno, che gli ultraottantenni dei comuni sopra descritti saranno costretti a fare per ricevere il benedetto vaccino anti Covid. Al contrario, da Gubbio potrebbero quasi quasi anche andare in bicicletta, dati i 5 chilometri. Una scelta che penalizza fortemente non solo Gualdo Tadino, ma tutti i comuni della fascia appenninica, considerato anche le caratteristiche di questo territorio e l’età di questa prima serie di “vaccinandi”.
Ad onor del vero esistono frazioni del comune di Gubbio che sono molto più distanti da San Marco rispetto ai comuni citati. Ecco perchè ci chiediamo, tutti si chiedono, se non fosse stato più logico istituire un punto a Gubbio e uno magari equidistante tra Gualdo Tadino e Costacciaro.
Al di là di domande che probabilmente non otterranno mai risposta ecco però che al danno si aggiunge, inesorabile, anche la beffa. Ai disagi della strada da percorrere, sembra che ad accoglierci al CVA di San Marco troviamo anche un ambiente non propriamente salubre, data la denuncia che arriva tramite social di un’infiltrazione d’acqua. Problema che ha costretto a mettere dei secchi di raccoglimento sul pavimento. Una segnalazione testimoniata da immagini (vedi foto sopra) e che arriva tramite la pagina Facebook personale di Paola Gramaccia, che fra l’altro è anche assessore del comune di Gualdo Tadino.
Per la muffa nessun problema, dato che tutti indossano mascherine. Per il decoro… parliamone.
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