267 nuovi casi di coronavirus in Umbria nelle ultime 24 ore a fronte di 6.289 tamponi (3.632 molecolari – 2.657 antigenici). 353 i guariti con purtroppo altri 9 decessi, con il totale che arriva a 1.023. Calano gli attualmente positivi (- 95), attestandosi a 8.322.
Diminuisce la pressione sugli ospedali umbri, con 15 persone in meno ricoverate (attualmente sono 525) delle quali 77 (3 in meno) si trovano in terapia intensiva. In calo (-259) anche le persone in isolamento fiduciario: 10.914.
A Gualdo Tadino nelle ultime 72 ore si sono registrati 7 nuovi casi e 9 guarigioni, con gli attualmente positivi residenti nel territorio comunale che scendono a 33.
LA SITUAZIONE IN UMBRIA – Una curva epidemiologica in leggera flessione conferma che, anche questa settimana, in Umbria la diffusione del virus tende a rallentare e che le misure adottate stanno manifestando la loro efficacia: è quanto emerso nel corso della conferenza stampa di aggiornamento settimanale sull’emergenza sanitaria.
Presenti insieme all’assessore alla Salute, Luca Coletto, il commissario straordinario per l’emergenza, Massimo D’Angelo, gli amministratori di Umbria Salute e Umbria Digitale, Giancarlo Bizzarri e Fortunato Bianconi, i dottori Carla Bietta e Mauro Cristofori, del Nucleo epidemiologico della Regione.
Nel corso dell’incontro l’assessore Coletto ha reso noto che “ cluster all’interno degli ospedali, in particolare a Perugia, stanno sparendo e questo è tranquillizzante per i cittadini che vanno in ospedale per questioni legate a patologie non covid. Con il piano di salvaguardia quindi, si sta fronteggiando anche questa terza Fase complessa, che sta investendo altre regioni italiane”.
Sul fronte delle varianti il commissario D’Angelo ha illustrato i dati dello studio di prevalenza dedicato alla nostra regione da parte dell’Istituto superiore di sanità, dal quale è emerso che su 176 campioni analizzati, 95 di questi hanno un profilo genetico identificabile con la variante brasiliana e 52 con quella inglese. I campioni inviati a Roma provenivano dai 5 laboratori dell’Umbria. “Siamo stati i primi a gestire la diffusione di queste due varianti – ha detto l’assessore Coletto – e siamo stati molto attenti per limitare l’infezione e sappiamo quanto è costato alla popolazione che ha dovuto sopportare delle restrizioni”.
Sul fronte delle vaccinazioni alle 12,30 di oggi 25 febbraio, risultavano 12.500 prenotazioni di cui circa 11 mila di over 80. Per i nati dal 1941 la prenotazione per la somministrazione del vaccino è aperta da oggi, ma sarà consentita progressivamente al compimento degli 80 anni in quanto in questa fase la campagna vaccinale è riservata a tutti i soggetti che hanno appunto già compiuto 80 anni alla data della prenotazione.
CGIL: “PARTE MALE LA VACCINAZIONE OVER 80” – “Assembramenti davanti alle farmacie e sistema informatico di prenotazione in tilt: la campagna di vaccinazione per gli over 80 in Umbria, già in ritardo rispetto alle altre regioni italiane, parte male. Ancora una volta la Regione fa da sola, continuando ad accumulare fallimenti. Così non solo non si esce dalla zona rossa, in cui è costretta buona parte della regione, ma si rischia di restare sempre più indietro rispetto al resto del paese che prova ad uscire, anche se lentamente, dall’emergenza”.
Ad affermarlo in una nota sono Vincenzo Sgalla, segretario generale della Cgil dell’Umbria e Maria Rita Paggio, segretaria generale dello Spi Cgil Umbria, il sindacato delle pensionate e dei pensionati.