In una lettera aperta inviata all’assessore regionale alla sanità, Luca Coletto, la dottoressa Sara Mandorla, coordinatrice delle associazioni A.N.A.Ca di Gualdo Tadino, Amici del Cuore di Gubbio, Cuor di Leone di Perugia, Amici del Cuore della Valle Umbra Foligno/Spoleto e Amici del Cuore Alta Valle del Tevere di Città di Castello e già primario di cardiologia e terapia intensiva cardiologica all’ospedale di Gubbio-Gualdo Tadino, chiede una priorità per i pazienti cardiopatici nella somministrazione di vaccini anti-Covid.
“Le vaccinazioni anti Covid-19 sono finora rivolte ai cittadini di età 80 e più anni – scrive la dottoressa Mandorla – L’età è infatti il fattore di rischio più importante. Sui rischi legati al Covid-19, oltre all’età incidono però anche le patologie e comorbilità preesistenti: nei pazienti deceduti le più frequenti sono: diabete (29,3%), cardiopatia ischemica (28,1%; in un quarto dei casi associata a diabete), fibrillazione atriale (24,2%), demenza (23,5%), insufficienza renale cronica (21%), problemi polmonari (17,4%), scompenso cardiaco (16,1%), cancro (16,7%), ipertensione (65,8%).”
La dottoressa Mandorla evidenzia che, a quanto emerso da articoli apparsi sulla stampa nazionale, vi è la possibilità che le persone con età fino a 65 anni, a rischio per patologie preesistenti possano essere vaccinate con il vaccino AstraZeneca. “Rimarrebbe comunque fuori la fascia di età 66-80 anni, che è quella più colpita dalla patologia cardiovascolare”, sottolinea.
La richiesta all’assessore Coletto è quindi di procedere a regolamentare l’accesso al vaccino “non solo in base all’età ma anche alla presenza di patologie e comorbiltà che rendono più fragili questi pazienti. Come associazioni di pazienti cardiopatici chiediamo in particolare di tenere conto della patologia cardiovascolare in tutte le sue espressioni e della presenza di fattori di rischio coronarico”, conclude la lettera.