Riceviamo e pubblichiamo una lettera di una mamma, Elisa Passeri, sulla situazione attuale delle scuole. I lettori possono inviarci le loro opinioni all’indirizzo redazione@gualdonews.it. La decisione sulla pubblicazione, così come il diritto di sintesi, spetta unicamente alla redazione.
“Vorrei portare all’attenzione della stampa locale la difficile situazione in cui ormai da troppo tempo sono costretti a vivere gli studenti umbri. L’ultima ordinanza regionale, che ha confermato la didattica a distanza per altre due settimane nonostante in molti comuni del perugino la curva dei contagi sia in decrescita, ha lasciato genitori e insegnanti sgomenti.
Le scuole sono state aperte a novembre in comuni come Gualdo Tadino con numeri di contagio molto più preoccupanti di quelli odierni. Il ricorso continuo alla chiusura delle scuole non può essere visto come soluzione, ma piuttosto come un fallimento. Dopo un anno di Covid si poteva e si doveva agire differentemente, cercando di salvaguardare il diritto allo studio in sicurezza. Per questi motivi i genitori e gli insegnanti umbri si stanno mobilitando per difendere il diritto dei ragazzi alla scuola, alla socialità, alla vita. Questa mattina una delegazione del comitato “Priorità alla scuola Umbria” ha predisposto un presidio di protesta davanti al palazzo della Regione in attesa della manifestazione che si svolgerà domani 10 marzo con lo slogan “Dad – dimenticati a distanza”. Durante la manifestazione verrà chiesta la riapertura delle scuole attuando screening periodici sugli studenti, potenziamento dei trasporti e del piano vaccinale.
Mi sembrava pertanto doveroso accendere i riflettori sulla situazione scuola in Umbria che vanta peraltro il triste primato di maggior numero di giorni in Dad d’Italia. Pensiamo che i ragazzi delle superiori hanno avuto solo due settimane in presenza da settembre. Nei comuni con contagi contenuti, come appunto la nostra realtà comunale, il protrarsi della Dad per le scuole di ogni ordine e grado è ormai percepita come un ingiustizia non supportata da evidenze scientifiche. Bambini e ragazzi si sono adeguati alle regole in maniera esemplare, ora vanno ricompensati. Non possiamo scaricare sulle loro spalle il peso di questa situazione”.
dottoressa Elisa Passeri, una mamma