Esattamente un anno fa a Gualdo Tadino, che fino al momento era Covid-free emergeva il primo caso di coronavirus. Era il 18 marzo 2020 e la notizia venne data in anteprima su Radio Tadino dal sindaco Massimiliano Presciutti, il quale, mentre era intervistato nella trasmissione Di tutto un po’, aggiornò la popolazione dell’accaduto.
Fu quello il primo di 7 casi che vennero registrati nel comune gualdese, nessuno dei quali dovette ricorrere alle cure ospedaliere. Poi il 25 aprile il comune tornò a contagi zero e, quando il Covid sembrava lontano dal territorio, a settembre è ripartita la seconda ondata, prima sporadicamente poi con il passare dei giorni in maniera sempre più corposa fino a toccare 780 casi complessivi con 18 decessi. I due focolai esplosi prima all’interno dell’Istituto Bambin Gesù e poi dell’Easp hanno rappresentato la fase più preoccupante di questa pandemia a Gualdo Tadino.
Sotto il profilo del numero dei contagi, il periodo finora più critico è stato quello a cavallo tra dicembre e gennaio: mentre in Umbria e in Italia i casi diminuivano, a Gualdo Tadino aumentavano considerevolmente, fino a toccare 183 casi il 6 gennaio con 30 ricoverati. Ad oggi gli attualmente positivi presenti nell’area del comune di Gualdo Tadino sono 24, dei quali uno è ricoverato in ospedale.
OGGI GIORNATA IN RICORDO DELLE VITTIME DEL COVID – Oggi, 18 marzo, si celebra la Giornata nazionale in ricordo delle vittime del Covid, grazie a una apposita legge approvata dal parlamento. La data è stata scelta perché proprio in questo giorno di un anno fa a Bergamo i camion dell’esercito portarono via centinaia di bare per cremare i defunti, con le immagini che fecero il giro del mondo e che, più di ogni parola, misero l’Italia e il resto del pianeta (che all’epoca era in larga parte poco colpito dal virus) di fronte alla realtà terribile di questa pandemia.