Wotan, come era stato chiamato dalle veterinarie dell’ambulatorio San Rocco di Gualdo Tadino, il lupo che era stato salvato lo scorso febbraio dopo aver ingerito un’esca avvelenata nei pressi di Bagnara e rilasciato alcuni giorni dopo, ha ritrovato il suo branco.
La conferma è arrivata da Wild Umbria, il centro di recupero animali selvatici e gestore del servizio di recupero fauna selvatica, che aveva dato al lupo il nome di M2.
“Il lupo che abbiamo rilasciato il 14 febbraio in Umbria, dopo essere stato salvato da un avvelenamento, sta bene ed è in compagnia! – scrive Wild Umbria – Le nostre fototrappole infatti lo hanno fotografato con altri individui della sua specie. Se non spostati in un altro luogo e se non passa troppo tempo, i lupi recuperati possono facilmente ritrovate il branco d’appartenenza. Questo ricongiungimento è avvenuto nonostante il radiocollare, proprio perché i collari non inficiano nelle relazioni fra i membri del branco! Buon proseguimento nel tuo viaggio M2, ti teniamo d’occhio!”
Il lupo continuerà quindi ad essere monitorato nei suoi spostamenti grazie al radiocollare. Una vicenda che si è conclusa bene per l’animale, ridotto in fin di vita a causa di un’esca avvelenata che degli sconsiderati avevano lasciato sulle montagne dell’Appennino. Grazie alla prontezza di un’automobilista, che aveva visto il lupo in grave difficoltà chiamando subito i soccorsi, e all’intervento del dottor Sandro Bianchini e delle sue colleghe, Wotan/M2 è potuto tornare a vivere insieme al suo branco sulle montagne dell’Appennino.
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