A Gualdo Tadino è stata ufficializzata anche in Consiglio comunale l’insanabilità della frattura tra amministrazione comunale e Comunanza Agraria Appennino Gualdese. Un punto di non ritorno, anche se in politica vale sempre il “mai dire mai”. Nella sessione straordinaria convocata oggi pomeriggio, l’unico punto all’ordine del giorno riguardava le novità derivanti dall’approvazione della legge regionale sulle concessioni idriche e le posizioni assunte dalla stessa Comunanza e da comitati a difesa delle sorgenti.
Il sindaco Massimiliano Presciutti, nel suo intervento conclusivo, ha tuonato contro l’ente montano parlando di “attacco al cuore della democrazia” e di messaggi che sarebbero giunti ad alcuni assessori “da parte della presidente della Comunanza – ha detto testualmente Presciutti – nei quali è scritto “Saluti dalla Procura della Repubblica”. Se volete collaborare con queste persone – ha detto rivolto ai consiglieri di Forza Italia Minelli e Viventi che avevano chiesto l’apertura di un tavolo di confronto con la Comunanza – io non lo farò più, perché io devo difendere le istituzioni democratiche e i cittadini. Non mi faccio intimidire, ci andrò io alla Procura della Repubblica. Mentre si sta dibattendo nella massima assise cittadina, questo ente affigge manifesti per la città.”
Il riferimento di Presciutti è a un manifesto della Comunanza apparso a Gualdo Tadino all’incrocio tra via Flaminia e via Vittorio Veneto, in un punto molto trafficato.
“Qui non è una questione di diritto o di norme – ha detto ancora il sindaco di Gualdo Tadino – ma di convivenza civile e democratica. Se qualcuno vuole dimostrare che le istituzioni pubbliche sono una manica di delinquenti, io non ci sto. Con 108 voti qualcuno si vuole sostituire a tutte le istituzioni democraticamente elette da migliaia di cittadini. Ma vi pare possibile che mentre l’Assemblea legislativa dell’Umbria democraticamente eletta discute di questo tema così importante (le concessioni idriche, ndr) arriva una lettera di diffida in cui si minaccia di impugnare la legge? Ma in che mondo siamo?”
Una situazione sempre più incandescente, quindi, anche se il dibattito in consiglio è scorso senza particolari sussulti, pur nella diversità delle posizioni. Sullo sfondo la volontà della maggioranza di indire un referendum consultivo, previsto dallo Statuto Comunale, per chiedere l’opinione dei gualdesi sulla Comunanza Agraria Appennino Gualdese. Lo stesso Presciutti ha detto che, se il risultato sarà a favore dell’ente montano, ne trarrà le conseguenze, accettando il verdetto.
Il consiglio, che comunque si è svolto in un clima piuttosto sereno, si è aperto con la lettura, da parte della presidente del Consiglio Comunale, di una lettera dei dipendenti Rocchetta.
Emanuela Venturi (Gualdo Futura) ha illustrato la posizione della maggioranza, evidenziando come la Comunanza Agraria sia più impegnata nel contrapporsi per via giudiziaria al Comune, al quale ha chiesto un risarcimento di oltre 11 milioni di euro, e alla Regione che a tutelare il patrimonio ambientale, chiedendo quindi l’indizione di un referendum e allo stesso tempo trasparenza alla Comunanza, attraverso la pubblicazione dei propri bilanci.
Per le opposizioni, più o meno sulla stessa lunghezza d’onda gli interventi di Stefania Troiani (Movimento 5 Stelle) e Alessia Raponi (Lega). La capogruppo pentastellata, nel ribadire la propria vicinanza alle battaglie dei vari comitati a difesa dell’acqua, si è detta in totale disaccordo nella convocazione di un consiglio comunale straordinario su questo tema, che alimenterebbe soltanto lo scontro sociale, “mentre l’amministrazione comunale ha il compito di smorzare le tensioni, non di acuirle”, ha sottolineato, affermando che tra la vicenda Rocchetta e quella di San Gemini vi è una profonda differenza. “A Gualdo Tadino ci sono prelievi forzati a 300 metri di profondità che non esistono da altre parti.”
Raponi (Lega) ha detto che bisogna partire dal diritto e dalle leggi, mentre invece l’amministrazione sta alimentando una sorta di guerra civile. Ha ricordato la legge 168/2017 che introduce delle novità in tema di domini collettivi (tra cui i corpi idrici sotterranei) e che su questo argomento delicato bisognerebbe dare informazioni corrette ai cittadini, altrimenti si alimenta soltanto la confusione, evidenziando come la Comunanza sia un ente di diritto privato e in quanto tale non è tenuto alla pubblicazione dei propri bilanci “anche se personalmente sarei favorevole”, ha sottolineato.
Per la maggioranza sono intervenuti Guidubaldi e Bazzucchi (Pd) e Massaro (Forza Gualdo), con quest’ultimo che ha parlato di “una città ferma, ostaggio di un gruppo di persone”.
La costituzione di un tavolo di confronto con esecutivo e capigruppo consiliari da una parte e Comunanza dall’altra è stato chiesto da Minelli e Viventi di Forza Italia. “Non crediamo sia opportuno un atto di ostilità da parte del consiglio comunale”, ha detto Viventi, ribadendo che Rocchetta sta operando nel pieno della legalità e della legittimità e che, avendo la concessione in scadenza, non ha una prospettiva certa.
Su questo tema è intervenuto il vicesindaco Pasquarelli, che ha ricordato che tra meno di un anno scadrà la concessione a Rocchetta e che, se a maggio il Consiglio di Stato confermerà la bocciatura della proroga, per i lavoratori il futuro si farà scuro, dato che la nuova legge regionale non prevede proroghe e che il nuovo bando non avrà tempi brevi di conclusione.
Altri interventi dalla maggioranza sono stati quelli degli assessori Bucari e Gramaccia, con quest’ultima che ha evidenziato come il mancato accordo tra Comune e Comunanza abbia impedito di accedere ai fondi del PSR.
L’ordine del giorno è stato alla fine approvato con i voti della maggioranza. Tutte le opposizioni (tranne SiAmo Gualdo, non presente alla seduta come annunciato) non hanno preso parte alla votazione.
L’intera seduta del consiglio comunale straordinario