Sono stati arrestati a Perugia in flagranza per corruzione un funzionario della Regione Umbria e una imprenditrice di Perugia. In una nota, il procuratore capo Raffaele Cantone ha spiegato che i due davanti al pm Mario Formisano “hanno ammesso la remunerazione illecita dell’attività posta in essere in modo sistematico dal funzionario della Regione Umbria per istruire e facilitare le procedure amministrative regionali finalizzate al rilascio dell’autorizzazione a favore della società dell’imprenditrice che opera nel settore delle cave.”
La notizia è stata anticipata questa mattina dal Corriere dell’Umbria. L’indagine, condotta dai carabinieri del Nucleo investigativo di polizia ambientale agroalimentare e forestale, si è avvalsa anche dell’ausilio di intercettazioni telefoniche.
Proprio grazie a questa attività investigativa, i militari dell’Arma sono venuti a conoscenza dell’incontro tra il funzionario pubblico e l’imprenditrice durante il quale – si legge in nella nota – è avvenuto lo scambio della mazzetta. I carabinieri del Nipaaf, coadiuvati da quelli della dalla sezione di Polizia Giudiziaria, hanno trovato all’interno del veicolo del funzionario la busta ritenuta oggetto di scambio contenente tremila euro.
I due sono stati quindi arrestati in flagranza e subito condotti in procura per essere interrogati dal pm titolare dell’indagine. Il gip ha convalidato gli arresti e applicato la misura dei domiciliari per il funzionario della Regione, mentre l’imprenditrice è stata rimessa in libertà.
L’indagine – riporta l’ANSA – è risultata collegata ad una precedente attività della Dda di Ancona (denominata Tango & Cash) dalla quale sono emersi anche profili di illegalità riconducibili a Perugia e in particolare al funzionario pubblico che, riporta il Corriere dell’Umbria, “risulterebbe indagato anche nell’ambito di un fascicolo della Procura di Ancona del 2018 che riguarda sempre procedure autorizzative di cave. In questo caso a Gualdo Tadino.”