Con un comunicato stampa i gruppi consiliari di maggioranza di Gualdo Tadino segnalano quelle che secondo loro sono “evidenti e plateali esternazioni ed azione irrispettose delle istituzioni democraticamente elette dai cittadini da parte della comunanza agraria Appennino Gualdese e dei suoi attivisti, sostenitori o comitati collegati“.
“Rispetto al tanto ostentato interesse per la collettività – si legge nella nota a firma Partito Democratico, Gualdo Futura e Forza Gualdo – sta emergendo sempre di più l’arroganza e la conflittualità di alcuni esponenti, il loro protagonismo che rischia di minare la tenuta sociale della città ed il suo tessuto economico, mettendo a rischio disoccupazione decine di famiglie“.
“Nel corso del tempo l’ente di diritto privato operante nel territorio gualdese, rispetto ad altri esempi virtuosi di sinergia con le amministrazioni locali e regionali, sta criticando tutto e tutti indistintamente, dimostrandosi sempre più autoreferenziale e assolutamente non adeguato per il bene della città; rispetto alle tante azioni che potrebbe fare e che gli competerebbero, dal pascolo al legnatico passando per la cura del verde, e della montagna, la riqualificazione di spazi e strutture oltre a progettualità di lungo respiro a livello ambientale e sociale, si sta esclusivamente dedicando alla guerra contro Rocchetta, il Comune di Gualdo Tadino e la Regione Umbria. I fatti parlano chiaramente di ricostruzioni faziose di sentenze e delle varie vicende in sede giuridica per mistificare la realtà, affissione di cartelloni provocatori e messaggi durante un Consiglio Comunale legittimamente convocato, uscite pubbliche di esponenti del CdA e attivisti vari che con post nei social network, articoli di giornale ed interviste stanno denigrando gravemente ed irresponsabilmente ogni espressione democratica eletta liberamente dai cittadini“.
“Nel massimo rispetto nei confronti della magistratura che si esprimerà su questa vicenda, ricordando a tutti che le sentenze tanto più di un tribunale speciale quindi non definitive non sono leggi, a livello amministrativo siamo a denunciare i danni che questo ente, sostenuto solo e soltanto da 108 capi famiglia, sta causando a tutta la città e alle generazioni a venire con attacchi e pretesti continui. Invece di richiedere in maniera vergognosa e provocatoria al Comune, quindi a tutti i gualdesi quasi 11,5 milioni di euro questo ente dei 108 dovrebbe chiedersi come è stato assorbito, curato, valorizzato e sviluppato dall’Amministrazione Comunale di allora e da quelle che si sono succedute nel corso del tempo, il personale ed il patrimonio collettivo, da sindaci ed amministrazioni elette da tutta la popolazione tramite regolari, democratiche e soprattutto libere elezioni“.
“Si può condividere o meno la collocazione politica delle amministrazioni che si sono succedute nel tempo – continua il comunicato – ma tutti hanno ottenuto riconoscimenti popolari attraverso libere elezioni, hanno approvato bilanci controllati in maniera pubblica e trasparente da organi di controllo terzi e soprattutto, a differenza di questo ente medievale totalmente sconnesso dalla realtà, non hanno mai nascosto nulla ai cittadini, perché la pubblica amministrazione agisce per atti, che vengono puntualmente pubblicati e sono pertanto consultabili da tutti. Con l’Amministrazione regionale stesso discorso, di centrosinistra prima e centrodestra oggi, a prescindere cattiva e irrispettosa della comunanza, addirittura definita illegale! Insulti continui e minacce di nuovi dannosi ricorsi già pubblicamente sbandierate. In sintesi da Marini a Tesei, da Morroni a Presciutti, tutti ignoranti, illegittimi o addirittura illegali, una forma di saccenza mista ad arroganza veramente inaudita e pericolosa”.
I gruppi di maggioranza si appellano alle altre forze politiche presenti nel consiglio comunale che, a detta loro, dovrebbero unirsi “a difesa delle istituzioni democratiche di fronte al delirio di onnipotenza di un ente di diritto privato che ha già dichiarato di non volere nessun tipo di confronto, ma in maniera sconsiderata, e quella sì illegittima, si dichiara proprietario del demanio pubblico. Molti dei già pochi utenti monte della città stanno prendendo le distanze da questa gestione della Comunanza Agraria e hanno dimostrato grande maturità, intelligenza, umiltà e senso delle istituzioni dissociandosi da elezioni dei Cda con monoliste e limiti inaccettabili alle pubblicizzazioni dei verbali e dei bilanci. Preferiamo invece non commentare le accuse infamanti, gli attacchi personali di tale Sauro Presenzini Presidente del Wwf di Perugia, che molto probabilmente saranno giudicate nelle sedi opportune da chi di dovere“.
“La storia politica e personale del sindaco Massimiliano Presciutti parla da sola – si legge a chiusura del comunicato stampa – e non serve aggiungere altro. Queste frasi vergognose offendono tutta la città di Gualdo Tadino che lo ha eletto sindaco sia nel 2014 sia nel 2019; questo atteggiamento è un esempio lampante della concezione di democrazia e del rispetto delle persone e delle istituzioni della comunanza agraria, dei suoi attivisti e sostenitori. Per questo riteniamo opportuno e necessario che su questa vicenda, così come previsto dallo statuto comunale vigente, siano tutti i cittadini di Gualdo Tadino ad esprimersi attraverso un referendum consultivo, in maniera democratica, libera e civile del cui risultato si dovrà prendere atto e rispettarne il risultato nessuno escluso. Infine a chi chiede il confronto ricordiamo che l’Amministrazione Comunale ha convocato il tavolo fra le parti in innumerevoli occasioni ed in ogni sede, ma la Comunanza Agraria non si è mai resa disponibile ad una soluzione di buon senso, i verbali delle riunioni sono pubblici e consultabili da tutti“.
“Vorremmo infine ricordare che gli atti impugnati o che lo saranno a breve sono di emanazione regionale, quindi la Regione se vuole può svolgere il ruolo che le compete convocando fin da subito chi ritiene più opportuno in sede istituzionale, anche se è bene ricordare che la Presidente della Comunanza Agraria ha ultimamente pubblicamente dichiarato ed a più riprese che tutti gli atti della pubblica amministrazione sono da considerare illegali ed illegittimi e pertanto non vi sia più nessuna possibilità di confronto, perché ormai a suo dire è chiaro che le istituzioni democratiche non contano più nulla, conta soltanto il volere della Comunanza Agraria e dei suoi 108 grandi elettori. Noi a questo gioco non ci stiamo perché le istituzioni democratiche vanno difese e meritano rispetto, anche per questo chiederemo il parere ai cittadini a tutti i cittadini, perché la democrazia è un bene troppo prezioso per essere messo così a rischio da pochi personaggi che vorrebbero sulla base del consenso ottenuto da 108 capi famiglia sostituirsi alle istituzioni, un attacco al cuore della democrazia che non ci possiamo permettere né oggi né mai”.