Una giornata dedicata alla fabbricazione digitale si terrà il 17 luglio dalle ore 15 nel centro storico di Gualdo Tadino, coinvolgendo appassionati del territorio che porteranno le proprie attrezzature e le realizzazioni sviluppate nel tempo.
“E’ il gruppo che mi ha accompagnato durante la pandemia tra chiacchierate in chat e fabbricazione digitale – racconta il dottor Flavio Paoletti, promotore dell’iniziativa – Ritrovandomi in casa con tanto tempo libero, durante il primo lock down, ho iniziato a muovere i primi passi con la stampante 3d: prima stampando semplici costruzioni tipo “lego”, poi con piccoli lavori di riparazione come la ricostruzione di un pulsante rotto del forno e di una la manopola di un rubinetto dello studio. Poca cosa rispetto all’intero universo del mondo 3d , ma semplici passi alla portata di chiunque, tanto che ci siamo scoperti essere in tanti a condividere lo stesso interesse e curiosità, e a ritrovarci periodicamente in chat.”
“Nelle nostre chiacchierate – prosegue – ci siamo aiutati a vicenda a superare i tanti problemi che possono emergere nello sviluppo dei primi progetti, a conoscere limiti e potenzialità di macchine con cui avevamo i primi approcci, e soprattutto a mettere “in pratica” tutto questo riparando i guasti che non di rado si verificano nell’utilizzo quotidiano degli oggetti domestici, hobbistici o lavorativi. Il sogno di tutti noi è di creare nella nostra città un “fab lab”, ovvero uno spazio condiviso in cui si possa trovare tutto l’occorrente per permettere a chiunque di cimentarsi nella fabbricazione digitale. E’ con questo spirito che ci siamo spinti a conoscere altre realtà già avviate, prima a Milano (i ragazzi di “mio cugino”) e poi il fab lab di Perugia.”
“A novembre, con l’arrivo della seconda ondata di Covid, abbiamo scoperto nel web in progetto francese “createforcouriosity” per l’auto costruzione di una fresatrice cnc con pezzi stampati. E’ stato come sposare lo spirito originario del fab lab e del suo fondatore: non limitarsi mai ad essere solo utilizzatori, ma spingersi a vedere come nasce una tecnologia, per conoscerla de dentro. Ciascuno di noi aveva già la propria stampante 3d domestica e da questa rete, costruendo ciascuno la propria parte di pezzi, in breve tempo è nata la nostra fresatrice cnc, uno strumento forse poco conosciuto ma molto utilizzato per fresare materiali più duri come legno e plexiglass: è tuttora l’oggetto di cui andiamo più orgogliosi.”
Così il 17 luglio questi appassionati porteranno nel centro storico le attrezzature che comunemente usano per la fabbricazione digitale. Ci sarà chi fabbrica lampadari, case per per criceti, vasi, chi scolpisce bassorilievi, ma ci sarà anche chi si occupa di meteorologia e applica l’elettronica per la raccolta dei dati. Si potranno creare gadget con scritte incise a laser, scoprire come nascono le proiezioni di immagini spesso proiettate sulla Rocca Flea. Ci sarà inoltre chi elabora immagini di volti su software specifici e crea statuine, chi fa modellismo stampando oggetti in miniatura precisi sin nei minimi dettagli. Ci sarà anche una sezione dedicata ad elettronica e programmazione open con piattaforma hardware “Arduino” che vedrà la presenza dell’Istituto Casimiri e dell’Istituto Tecnico Industriale di Nocera Umbra che da tempo hanno sviluppato didattica e progetti dedicati al mondo del controllo numerico.
I curiosi potranno toccare con mano questo mondo e saranno coinvolti in prima persona grazie ad un percorso pratico, molto snello, per apprendere i rudimenti della stampa e del fresaggio. Saranno quindi i visitatori stessi a programmare le macchine e verificare così in prima persona come la fabbricazione digitale sia alla portata di tutti, divertendosi.
Una parte degli stand sarà dedicata anche ad aziende del territorio che già operano nel digitale in campo civile, sanitario, geologico, archeologico, fino a chi fa automazione e robotica. Il tutto è realizzato in collaborazione con il Coworking Sassuolo e il responsabile Stefano Brunetti.
“Siamo certi che la fabbricazione digitale sia già molto diffusa da noi, ma spesso praticata in forma individuale, nella propria stanza o nel proprio garage – conclude il dottor Paoletti – Questa sarà dunque una occasione per conoscerci, condividere le esperienze e magari far appassionare altri a una tecnologia affascinante, quasi da sembrare una magia che ti ipnotizza mentre la macchina danza da sola creando oggetti impensabili.”