È iniziata in tutta Italia il 1 luglio, e terminerà il 30 settembre, la raccolta delle 500.000 firme per convocare il Referendum per l’Eutanasia Legale.
Il referendum punta ad abolire l’art. 579 c.p., sul cosiddetto omicidio del consenziente, “l’unica fattispecie che nel nostro ordinamento assume un ruolo centrale nell’ambito delle scelte di fine vita, dal momento che non esiste una disciplina penale che proibisca in maniera espressa l’eutanasia”, sottolineano i promotori.
“In assenza della menzione stessa del termine “eutanasia” nelle leggi italiane, la realizzazione di ciò che comunemente si intende per eutanasia attiva (sul modello olandese o belga) è di fatto impedita dal nostro ordinamento sia nella versione diretta, in cui è il medico a somministrare il farmaco eutanasico alla persona che ne faccia richiesta (art. 579 c.p. omicidio del consenziente), sia nella versione indiretta, in cui il soggetto agente prepara il farmaco eutanasico che viene assunto in modo autonomo dalla persona (art. 580 c.p. istigazione e aiuto al suicidio), fatte salve le scriminanti introdotte dalla Consulta con la Sentenza Cappato”, evidenzia ancora la nota del Comitato promotore, affiancato, tra gli altri, dall’Associazione Luca Coscioni “e da tanti familiari di chi ha vissuto da vicino il dramma delle proibizioni sulle scelte di fine vita, come Valeria Imbrogno, compagna di Fabiano Antoniani, i genitori e la sorella di Luca Coscioni – Anna, Rodolfo e Monica”.
Con il referendum si punta dunque a distinguere l’aiuto al suicidio, e dall’altro a depenalizzare l’eutanasia, attualmente vietata dalla fattispecie di omicidio del consenziente.
È possibile firmare per chiedere il referendum rivolgendosi presso gli uffici comunali muniti di un documento di riconoscimento. A Gualdo Tadino ci si può rivolgere all’ufficio informazioni nell’atrio del palazzo comunale in Piazza Martiri.