Comunanza Agraria “Appennino Gualdese” e comitati uniti contro l’amministrazione comunale in una manifestazione pubblica annunciata per lunedì 30 agosto alle ore 10 di fronte al palazzo municipale di Gualdo Tadino.
Se qualcuno pensava che le ultime due sentenze del Consiglio di Stato avrebbero messo la parola fine alla lunghissima diatriba sulla vicenda Rocchetta, la conferenza stampa della Comunanza del 20 luglio scorso e il comunicato odierno, firmato congiuntamente dall’ente montano e da Comitato Difesa del Rio Fergia, Comitato Pro Acqua e Comitato a difesa delle sorgenti della Fascia Appenninica, fanno invece chiaramente capire che lo scontro è destinato a proseguire sempre a temperature roventi.
Motivo dell’iniziativa in programma la prossima settimana, sottolineano Comunanza e comitati, le mancate risposte da parte dell’esecutivo alla richiesta di demolizione dei cabinotti e di ritombamento dei pozzi, utilizzati dall’azienda Rocchetta, fatta dalla Comunanza all’indomani dell’ultima sentenza emessa dal Consiglio di Stato relativa proprio ai cabinotti.
“Dobbiamo purtroppo denunciare pubblicamente l’ennesimo sopruso che sta perpetrando l’amministrazione comunale contro i propri cittadini residenti. Le molte domande ed istanze presentate sono state infatti completamente ignorate, e non è stata data alcuna risposta trascorsi i 30 giorni di scadenza”, scrivono Comunanza e comitati, che proseguono: “Nessuna risposta dove i comitati chiedono con quali modalità avviene l’approvvigionamento idropotabile della città di Gualdo, qual è il numero di pozzi presenti in attività e non, destinati all’emungimento a scopo commerciale, la loro profondità, e se e come questi interferiscono con le sorgenti e\o i punti di prelievo dell’acquedotto cittadino.”
Secondo Comunanza e comitati, “il Comune continua poi ad ignorare gli obblighi di legge e le richieste dei propri cittadini, sul cambiamento climatico sullo stato delle falde acquifere. Non ultimo sembra stia lavorando ad un nuovo progetto “Oasi Rocchetta” in totale segreto, che ovviamente non può essere realizzato senza il consenso dei proprietari delle terre ad oggi tenuti all’oscuro di tutto, e che continuano a chiedere il ripristino della fonte storica, dell’area ristorante e della valle, completamente inascoltati da ormai otto anni. Se l’intenzione dell’Amministrazione è continuare a non rispettare le leggi dello Stato ed i propri cittadini, il rispetto dovremo iniziare a pretenderlo”.
Ente montano e comitati manifesteranno dunque lunedì prossimo dinanzi al municipio: “Andremo a esigere le risposte finora tenute nascoste – scrivono, e concludono annunciando nuove possibili iniziative – Se si continuerà sulla strada dell’illegalità, dei nuovi abusi da sanare poi, dei progetti realizzati ignorando i proprietari, dei soliti vantaggi alle aziende private a scapito di ambiente e cittadini, ci troveremo costretti a mettere in opera tutto ciò che sarà necessario per tutelare la legalità, le proprietà collettive e l’acqua della nostra Gualdo.”