Si è tenuta questa mattina in piazza Martiri, dinanzi al municipio di Gualdo Tadino, la manifestazione organizzata dalla Comunanza Agraria Appennino Gualdese e dai comitati Difesa Rio Fergia, Pro Acqua Gualdo e a difesa delle sorgenti della Fascia Appenninica.
Alla base dell’iniziativa le mancate risposte da parte dell’esecutivo alla richiesta di demolizione dei cabinotti e di ritombamento dei pozzi, utilizzati dall’azienda Rocchetta, fatta dalla Comunanza all’indomani dell’ultima sentenza emessa dal Consiglio di Stato relativa proprio ai cabinotti.
Una delegazione dei manifestanti è stata ricevuta in sala consiliare dal sindaco Massimiliano Presciutti insieme al vicesindaco Fabio Pasquarelli ed agli assessori Stefano Franceschini e Paola Gramaccia. Presenti anche i senatori del Movimento 5 Stelle Sergio Romagnoli e Emma Pavanelli, il consigliere regionale Thomas De Luca e la consigliera comunale Stefania Troiani, sempre del M5S.
Il confronto in sala consiliare, durato quasi due ore, è stato pacato, anche se alla fine le posizioni sono rimaste le medesime: Comunanza e comitati, così come i rappresentanti politici pentastellati, mantengono la richiesta di ritombamento dei pozzi di attingimento Rocchetta, l’amministrazione comunale invece ha detto che procederà secondo quanto stabilito dalla sentenza.
TROIANI: “RISPETTO DELLA LAGGE E COINVOLGIMENTO DELLA COMUNANZA NEI PROGETTI” – Ad introdurre le motivazioni della manifestazione è stata la capogruppo pentastellata in consiglio comunale Stefania Troiani, che ha chiesto “il rispetto della legge 168 del 2017 sulle proprietà collettive e il rispristino dell’area Rocchetta mantenendo le opere presenti (ristorante, grottino, fonte storica, ndr) e che la zona non deve essere interdetta ai cittadini. I progetti non possono essere fatti senza coinvolgere il legittimo proprietario, cioè la Comunanza che rappresenta la collettività dei cittadini gualdesi – ha detto – Non abbiamo interessi privati, ma siamo per la tutela dei beni collettivi.”
GUERRIERI: “I POZZI VANNO RITOMBATI PERCHE’ CORRELATI AI CABINOTTI ABUSIVI” – Ha preso poi parola il presidente reggente della Comunanza Agraria Appennino Gualdese, Mauro Guerrieri, il quale ha anch’egli sottolineato la richiesta di tutelare l’acqua soprattutto con uno studio di bacino e di verificare se la nuova concessione inficia nell’acquedotto pubblico. “Prendiamo atto dell’ultima sentenza del Consiglio di Stato che di fatto rende legittima la proroga della concessione – ha sottolineato – ma non possiamo esimerci dal sottolineare che un’altra sentenza, dello stesso Consiglio di Stato, decreta che le opere dei cabinotti costruiti sono abusive e quindi vanno demolite, per questo noi sosteniamo che anche i pozzi vanno ritombati, visto che sono correlati ai cabinotti ritenuti abusivi. Inoltre ritengo che noi, in quanto proprietari collettivi, dobbiamo essere coinvolti nella stesura dei progetti che interessano l’area. ”
PRESCIUTTI: “RITOMBARE I POZZI SIGNIFICA PERDERE 150 POSTI DI LAVORO” – Il sindaco Presciutti, in apertura del suo intervento, ha rimarcato che, durante la sua sindacatura, l’argomento acqua è stato più volte trattato in consiglio comunale, tra cui anche con una sessione aperta al pubblico. “Di questa mattinata apprezzo molto la condivisione di alcuni obiettivi tra cui quello di ripristinare lo stato dei luoghi ed anzi di portare delle migliorie sull’intera area – ha detto – sapendo che ciò non può prescindere dalla messa in sicurezza di tutta l’area facendo sì che non si possa ripetere quanto successo nel 2013 ed il tutto a cura e spesa dell’impresa Rocchetta. Ho letto anche della volontà di effettuare un presidio permanente nell’area interessata: voglio specificare che la zona è interessata da tre ordinanze sindacali, firmate dall’allora sindaco Roberto Morroni, che vietano il transito e lo stazionamento ai soggetti non autorizzati visto il pericolo di pubblica incolumità ivi presente. Per quanto attiene i cabinotti, l’azienda ha già da tempo comunicato la propria volontà di rispettare la sentenza del Consiglio di Stato così come fatto dal Comune, il tutto avverrà nei tempi di legge. Chiedere di ritombare i pozzi è una priorità palesemente contro la legge e in palese contrasto con quanto sentenziato dal Consiglio di Stato. Ciò significherebbe inoltre rinunciare tout court a 150 posti di lavoro tra diretti ed indotto. Una richiesta del genere è francamente inaccettabile e fuori dal mondo.”
Sulla situazione idrica nel comune, Presciutti ha evidenziato che non è stata dichiarata l’emergenza “dopo un confronto con Arpa e Umbra Acque” e ha ricordato che nell’ultimo periodo sono stati recuperati, grazie a interventi concordati con Umbra Acque, 53 litri al secondo di perdite dell’acquedotto. “Rocchetta ne preleva 14/15 litri al secondo”, ha sottolineato.
Successivamente si è parlato anche delle dimissioni della presidente della Comunanza Agraria, Nadia Monacelli. Dimissioni che, aveva detto nei giorni scorsi la stessa Monacelli, sono state conseguenti a delle minacce ricevute. Su questo sono intervenuti sia il consigliere regionale De Luca, che anche evidenziato il diritto dei comitati a manifestare, che i senatori Pavananelli e Romagnoli, i quali hanno sottolineato l’inaccettabilità delle minacce.
Su questo aspetto, Presciutti ha detto di essere stato posto sotto tutela per alcuni mesi durante lo svolgimento del suo mandato proprio per delle minacce ricevute. “A Nadia Monacelli va tutta la mia solidarietà e qualora le siano state perpetrate minacce la invito a sporgere formale denuncia presso gli organi preposti per tutelare la sua persona e la sua famiglia.”