Un corteo storico ridotto, ma non per questo meno affascinante. Quello che sabato sera ha attraversato le vie del centro di Gualdo Tadino è stato allo stesso tempo un grido di tristezza e di speranza, una rappresentazione del passato con gli occhi di oggi.
Un lavoro che rende ancor di più merito alle Porte sia perchè quest’anno i cortei non competono tra loro (data la mancanza del premio della giuria), sia per il dimezzamento imposto dalle norme che per l’impossibilità di sfilare la domenica.
Creazioni fatte con risorse limitate, a causa dello stop di un anno dei Giochi, e in poco tempo, data l’incertezza fino all’ultimo di sapere se sarebbe stato concesso il via libera a questa edizione.
Un lavoro realizzato con il solo spirito rendere “normale” il sabato dei Giochi pur nella consapevolezza che comunque normale non sarebbe mai stato, anche per la ridotta presenza di pubblico a fare da cornice al passaggio del corteo.
Un lavoro fatto unicamente per omaggiare la manifestazione e la città, per dire “nonostante tutto siamo ancora qua”. Obiettivo centrato in pieno.
E oggi è il giorno del Palio di San Michele Arcangelo, atteso da due anni. Le quattro gare in cui si sfideranno San Martino, vincitore dell’ultima edizione, San Benedetto, San Donato e San Facondino scatteranno alle 15,30.
Al termine dei Giochi la Porta vincitrice si aggiudicherà il palio realizzato quest’anno dagli artisti americani Lani Irwin e Alan Feltus, poi brucerà sulla piazza il fantoccio della Bastola, un gesto simbolico che mai come quest’anno sarà ricco di significati per tutto quello che l’umanità sta ancora attraversando.