La Comunanza Agraria Appennino Gualdese ha depositato un ricorso in Cassazione contro la sentenza del Consiglio di Stato che ha dato il via libera alla proroga della concessione alla società Rocchetta e, di conseguenza, al progetto di recupero dell’area.
Il sindaco di Gualdo Tadino, Massimiliano Presciutti, ai microfoni di Radio Tadino ha dichiarato che il Comune, la Regione e l’azienda andranno comunque avanti e ha risposto a quanto obiettato e richiesto dalla Comunanza nella sua ultima nota.
“La Regione Umbria in una nota ufficiale indirizzata agli avvocati della Comunanza – ha detto il sindaco – ha scritto che la concessione è legittima e quindi non può essere accolta nessuna richiesta di tombamento dei pozzi. Non so questi signori dove vogliono arrivare, ma è certo che noi non ci facciamo intimidire e andiamo avanti”.
Per quanto riguarda la richiesta di attivare un tavolo tecnico, ha detto Presciutti, “l’abbiamo convocato, peccato che non si sono presentati e ci sono i documenti che lo testimoniano”. I tecnici Gabriele Capoccia e Andrea Angeletti stanno lavorando al progetto di messa in sicurezza del costone roccioso. “Ci hanno risposto (la Comunanza, ndr) che non avrebbero partecipato. Non abbiamo più tempo da perdere, non possiamo stare fermi perché vogliamo ridare quella valle ai gualdesi e a chiunque ci vorrà andare.
“I gualdesi – ha dichiarato Presciutti – ci chiedono di fare cose concrete, non di andare avanti con questa saga, e su questo abbiamo una buona notizia. Lunedì abbiamo avuto un incontro con le strutture regionali, i rappresentanti dell’azienda Rocchetta e i reciproci avvocati. In quella sede è stato deciso che entro la prima settimana di novembre il progetto di massima di recupero dell’intera area verrà depositato, portato alla partecipazione e quindi partirà l’iter.”
I rilievi e i sopralluoghi dei tecnici effettuati nell’ultimo periodo sono serviti proprio per elaborare questo progetto, che andrà alla partecipazione formale con la convocazione della Conferenza dei Servizi dove ci sono tutti gli enti preposti che devono dare i pareri, poi ci sarà una presentazione pubblica e l’apertura di un confronto con la cittadinanza per capire se ci sono suggerimenti e proposte da sottoporre agli organismi competenti che hanno facoltà di modificare e apportare eventuali migliorie al progetto stesso.
“Regione, Comune e azienda – ha sottolineato Presciutti – sono fermamente convinti che bisogna andare avanti con il piano industriale perché non possiamo farci tenere sotto scacco da un gruppo di persone che tutto vuole meno che il bene della comunità. Questo loro richiamo alla legalità sta diventando stucchevole perché le istituzioni stanno agendo legalmente e anche la questione dei cabinotti più volte richiamata, stiamo rispettando quanto stabilito da entrambe le sentenze del Consiglio di Stato. L’azienda sta provvedendo a fare quello che ha stabilito il giudice.”
Riguardo alla richiesta di chiusura dei pozzi, il sindaco di Gualdo Tadino sostiene che non ha fondamento a livello normativo “perché la pertinenza mineraria è tale per definizione e per legge e nessun giudice l’ha prescritto”.
“Abbiamo perso già quasi sette anni, alle riunioni convocate non si sono presentati – ha ribadito a più riprese il primo cittadino – Se vorranno partecipare ai tavoli dove si discuterà del recupero dell’area lo faranno, se non lo vorranno è una scelta loro, ma andremo comunque avanti”.
Operativamente l’intervento più ampio e difficoltoso a livello tecnico sarà quello volto alla mitigazione del rischio idraulico, quindi alla tutela della pubblica incolumità che partirà dalla cima per poi scendere verso valle. “Sarà un lavoro poderoso, imponente – ha spiegato il sindaco – Poi nell’area delle fonti e del ristorante, scendendo a valle sarà un intervento di grande valore ambientale e non ci sarà nessuna demolizione, su questo voglio tranquillizzare tutti. Saranno abbattuti soltanto i vecchi stabilimenti. La parte bassa verrà decementificata e verrà realizzata un’oasi che arriverà fino alle fonti storiche che verranno recuperate, così come anche l’ex pizzeria. Poi ci sono le rocce che vanno messe in sicurezza con un intervento finanziato dal Ministero alla Regione”.
Tutto il progetto di recupero dell’area, finanziato dall’azienda Rocchetta e dagli enti pubblici, ha un valore complessivo, ha sottolineato Presciutti, di circa 5 milioni di euro.
Il sindaco ha ringraziato le strutture della Regione e l’assessore regionale Roberto Morroni “che – ha detto – su questo tema è stato molto fermo nell’andare avanti sulle cose che ci sono da fare. C’è una totale collaborazione istituzionale.”