A Gualdo Tadino il weekend è stato all’insegna dei social, letteralmente presi d’assalto dopo che in giro sono comparse le voci di un possibile trasferimento di Luigi Chiatti, il “mostro di Foligno”, dalla Rems (Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza) di Capoterra, in provincia di Cagliari, a quella di Gualdo Tadino, dove però la Rems non c’è. O, perlomeno, non c’è ancora.
La Rems è una struttura in grado di ospitare persone che hanno commesso reati e sono state dichiarate incapaci di intendere e di volere. In parole povere quello che una volta era il manicomio criminale. Nel caso specifico, Luigi Chiatti ha scontato parte della sua pena in carcere ed essendo ancora giudicato una persona socialmente pericolosa, continua ad essere ospitato nella Rems vicino a Cagliari.
L’istituzione di una Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza in Umbria è stata ufficialmente richiesta alla Regione la scorsa estate 2020 dal presidente dell’Assemblea Legislativa Marco Squarta. L’Umbria si appoggia a strutture di altre regioni e per questo paga una sostanziosa cifra giornaliera di “affitto“. Cifra che potrebbe risparmiare dotandosi di una struttura regionale. La questione è arrivata sul tavolo dell’Assessore alla Sanità Luca Coletto, che sembra avere tutta l’intenzione di andare avanti e rendere l’Umbria una regione autonoma sotto questo punto di vista.
Per ospitare una Rems in Umbria si sono fatte avanti varie città, tra cui Foligno, Marsciano e appunto Gualdo Tadino. La struttura individuata sarebbe l’ex carcere fuori città, vicino alla frazione di Palazzo Ceccoli, di proprietà comunale e sede attuale del Centro socio-riabilitativo Il Germoglio, che si occupa della promozione e tutela dei diritti delle persone disabili e delle loro famiglie. Il centro sta per trasferirsi e come futura sede si parla dell’istituto Salesiano o del vecchio ospedale Calai una volta ristrutturato. E questo avverrà a prescindere da Rems o non Rems.
Il sindaco di Gualdo Tadino Massimiliano Presciutti non ha smentito la candidatura, anzi. In un’intervista al quotidiano La Nazione ha dichiarato che tecnici della Regione hanno già effettuato dei sopralluoghi reputando la struttura idonea. “Potrebbe contenere fino a venti posti letto – ha detto il Sindaco di Gualdo Tadino – e il gruppo che ha effettuato il sopralluogo sta redigendo il progetto“. Un giudizio anche sul tornaconto economico e sociale è stato fatto dal primo cittadino gualdese: “La cosa porterà posti di lavoro e indotto, oltre che un risparmio per le casse della Regione“.
Ora, da qui a dire che Luigi Chiatti sarà prossimo ospite ce ne corre. Intanto il progetto Rems è a lungo termine e dovranno passare degli anni prima che veda la luce. Poi c’è da considerare che il serial killer folignate viene valutato regolarmente – all’incirca ogni due anni – da un Tribunale di sorveglianza che ha il compito di prorogare o no la permanenza nella Rems. L’ultima valutazione è stata quella del 2020, quando il Tribunale di Cagliari ha giudicato ancora socialmente pericoloso Chiatti, prorogandone la permanenza fino al 2022. Certo è che, se il Tribunale continua negli anni con lo stesso giudizio del 2020, Luigi Chiatti potrebbe essere in effetti un potenziale ospite della potenziale Rems dell’ex carcere di Gualdo Tadino, così come potrebbe essere anche che il giudice riterrà negli anni a venire che vi saranno le condizioni per rimetterlo in libertà. Ipotesi, quest’ultima, che potrebbe preoccupare molto di più.
Molti frequentatori dei social gualdesi stanno esprimendo perplessità sia sulla Rems, sia ovviamente sull’ospitare il personaggio che sconvolse l’Italia intera all’inizio degli anni ’90. Si stanno raccogliendo firme e spuntano gruppi Facebook “No Rems”.
Quello che molti lamentano al Sindaco è la non trasparenza per una notizia così importante e la prima reazione politica arriva dalla Lega che denuncia, appunto “ancora una decisione in totale autonomia del sindaco Presciutti che nella candidatura di Gualdo Tadino a ospitare la Rems non ha coinvolto non solo la città e nemmeno il consiglio comunale”.
“Nel prendere una decisione come questa – scrive la consigliera comunale Alessia Raponi – sarebbe stato corretto fare una valutazione basata non solo sull’opportunità economica, come dice lo stesso sindaco nell’ottica di ristrutturazione dell’ex-carcere, ma sull’impatto che tale scelta può avere sul fattore sicurezza. È evidente che il tema andava discusso e condiviso con la comunità gualdese in un consiglio comunale aperto. Presciutti non l’ha fatto, dimenticandosi, ancora una volta, di essere un Sindaco che amministra una città e non un uomo solo al comando”.
Alessia Raponi fa un passaggio anche sul Germoglio: “Vorremmo capire come mai l’immobile che lo stesso primo cittadino riconosce – solo ora – come degradato possa aver ospitato i giovani con disabilità. Se ne deduce che, per Presciutti, una struttura degradata può andar bene per i disabili ma, per i carcerati occorre farne una nuova di zecca. Fa proprio bene la sua maggioranza, nelle risposte che danno alla Lega, a descriverlo come un sindaco ‘che parla col cuore’. Al momento i genitori dei disabili non conoscono la futura collocazione dei propri figli, né i tempi del loro spostamento. Nel caso in cui si dovesse pensare ad una loro sistemazione presso la futura ‘Cittadella della salute’, bisognerebbe solo sperare che i tempi di ristrutturazione dell’ex carcere e dell’ex Ospedale Calai coincidano. Un fatto improbabile, che genera comprensibile preoccupazione nelle famiglie dei giovani disabili”.