Le mille strisce blu

Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta del dottor Flavio Paoletti in seguito alla riunione sul piano parcheggi per il centro storico di Gualdo Tadino, svoltasi nei giorni scorsi, alla quale ha partecipato.

Il 25 novembre scorso ho con piacere partecipato alla riunione per il piano parcheggi del centro storico del comune di Gualdo Tadino. Ebbene sì, io unico libero professionista ho avuto l’onore di essere invitato come operatore del centro!

Siccome il sindaco ha ringraziato pubblicamente me per averli stimolati in questa riforma, da quel giorno vivo di rimorsi di coscienza. Io che da tre anni mi sono adoperato per la vivibilità del centro storico… dicevo: …io avrei “contribuito” in qualche modo a elaborare questa scellerata proposta!

Breve sintesi per i lettori più pigri: l’amministrazione comunale mette le strisce blu con sosta a pagamento. Punto.

Siamo stati convocati ad una riunione in cui l’unico dettaglio certo è questo: era necessaria una riunione per presentare questo progetto? Il resto dei dettagli rimane nell’ombra e siccome le strisce blu già sono esistite a Gualdo, sarebbe stato più corretto mandare un messaggio recitante “ar-mettemo le strisce blu, hai qualcosa da dire?”

Entrando nei dettagli del progetto, i posti a pagamento saranno 250 circa. Per chi come me ha contato i posti auto in centro, sa bene che la zona blu sarà così molto estesa arrivando fino a lande inaspettate. Si lasci guidare il lettore curioso. Le prime strisce compariranno probabilmente in zona Giardini: come si sa il gualdese ama quella zona molto richiesta e sarà sicuramente disposto a pagare per portare i propri bambini a giocare nel parco. Ricorrente il tour del Calai vuoto in quella zona. Mi permetto di consigliare una sosta davanti alla famosissima “stecca” mentre, sfogliando una margherita, il gualdese camuffato da turista reciterà “la sfasceno o la lasseno”.

Seconda zona interessata dal pedaggio a pagamento sarà via Franco Storelli, una via agonizzante con vetrine vuote che si alternano ad isolate attività. Lì il contrasto tra la striscia blu coraggiosamente dipinta e il contesto crea un non so che di affascinante che potrebbe servire allo spunto per qualche nuovo romanzo. Il genere decidetelo voi.

Il lettore critico potrebbe domandarsi allora: “Ma non potevano metterle solo dove serve davvero?”
La risposta è NO, perché per appaltare un progetto è necessario renderlo “appetibile” con un numero congruo di posti tale da giustificare l’assunzione dell’omino che gira per controllare e multare. Spiegazione per i più studiati: non si è costruito un progetto su misura per il centro storico (sarebbe stato necessario ragionarci), ma si è “allargato” il centro storico per farlo diventare su misura del progetto. Con questo criterio suggerisco che anche la Capezza e la zona dei giardinetti della Rocca Flea vengano messi tutti a pagamento.

Per finire la perla svelata: ai rilievi tecnici del Comandante, una manina politica già ha messo una eccezione. Dal “toglieremo tutti i parcheggi con disco orario” al poco dopo “lasceremo solo quello davanti la farmacia comunale”…. Quindi il vigile che esce dalla porta rientra per la finestra. Se l’amministrazione ritiene le strisce blu funzionali, come mai se ne guarda bene dall’esentare proprio gli utenti della sua ”bottega”?
Ora il lettore chiuda gli occhi ed immagini: quei sette parcheggi diventati una specie di paradiso fiscale come saranno ambiti dalla totalità degli utenti, tutti a giocarsi la fortuna e vedere se un posto dei miseri-mitici sette è libero…. sarà un moltiplicatore dei giri in centro storico perfetto!!!

Ma veniamo agli OBIETTIVI: non discuto sull’osservazione del Comandante della Polizia Locale che, di fronte alla carenza di personale, ha posto il problema del controllo dei dischi orari in centro storico. Diverso è strumentalizzare questa osservazione tecnica per imporre le strisce blu, perché esistono altre soluzioni.

L’obiettivo però che mi lascia più perplesso è il secondo: “in tutti i centri storici ci sono le strisce blu!” è stato ripetuto più volte. A scuola ci insegnano che copiare è sbagliato, ma se c’è una cosa che manda in delirio l’insegnante è quando si copiano le cose sbagliate. Lì si dimostra che non serviva un aiutino, è proprio la trascrizione acritica. Le strisce blu sono un sistema adottato quando è sproporzionata la richiesta di posti auto a fronte del loro numero. Il secondo motivo è la presenza di turisti su cui si fa spesso cassa con questi stratagemmi. Posto che del secondo punto non vi è traccia, a Gualdo esistono parcheggi e mi sono preso il permesso di presentare un’alternativa: il parcheggio automatizzato. Gualdo ha un parcheggio in centro che è un unicum, con 90 splendidi posti, ma tanto è. La giunta non riesce a vederne le potenzialità.

Ora non è mio interesse entrare nei dettagli della mia proposta, ma visto che il sottoscritto aveva proposto anche di finanziare il progetto, il buonsenso e l’opportunità politica avrebbero consigliato di approfondire la cosa: poi magari si scopriva che ero un semplice millantatore improvvisato e finiva in una semplice chiacchierata. Invece nulla di tutto ciò. Dopo la presentazione si è passati al silenzio più totale. L’assessore Franceschini è scomparso dai radar e in fretta e furia ha presentato il suo progetto. O meglio, quello che esisteva.

Prendendo atto che il Comune vuole prendersi i rischi di questa impresa, facciamo i conti allora: il sindaco ha citato gli importi di vari lavori pubblici, ma ha omesso il costo del piano parcheggi. All‘incontro con l’assessore avevo sentito cifre faraoniche per non ben precisati progetti, milioni (3,3!) che avrebbero cambiato il volto del centro, poi, alla fine, si è deciso per le solite strisce blu, diciamo 50 mila euro per l’allestimento.

Il problema di questo sistema non è l’infrastruttura iniziale, ma i costi ordinari. Il personale ausiliario deve coprire circa 50-60 ore settimanali, parliamo di due part time robusti, scontati 2000-2500 e al mese. Il sindaco garantisce che il Comune andrà in pari con questo sistema.

Alla fine chi paga quindi? O i cittadini gualdesi cadono nella trappola blu (con il pedaggio di quanto?) oppure il ‘buco’ va nel bilancio del Comune. Dalla padella alla brace. E’ più probabile che il risultato si assesti su valori intermedi. Tutte ipotesi che hanno anche dei precedenti, le strisce blu degli anni 2000. Qualcuno (assessore) ha cercato di capire come andava questo sistema in passato? Ha fatto simulazioni per capire come andrebbe oggi o ci si improvvisa manager con i soldi del Comune? Qualcuno ha cercato di capire quale erano le (tante) criticità del passato? Se la risposta è sì, vengano forniti questi dati, perché per il resto il pessimo sistema che si vuole realizzare ha costi sociali enormi per le attività.

Mi limito all’esempio più banale. L’utenza delle Poste del centro storico trasmigrerà verso l’ufficio lungo la Flaminia, chi potrà vivrà di escamotage (ti controllo io se passa l’ausiliario), quindi si otterrà vivibilità (vi sto dando ragione) non con l’organizzazione dei parcheggi, ma DESERTIFICANDO il centro storico. Beh!… Non è un grande risultato.

Breve sintesi dall’aggettivo pessimo: le strisce blu prevedono un pagamento anticipato per una sosta difficile da quantifica, il rischio della multa è dietro l’angolo, il pagamento va fatto ogni volta ed è in moneta. Immaginatevi davanti al “buzzetto” che dite “Cavolo, ho finito gli spicci!”

Dopo di che ci sono le TEMPISTICHE: il sindaco dice che abbiamo dieci giorni per fare i nostri appunti (eccoli qui). La realizzazione avverrà tra pochi mesi. Quindi per quasi otto anni (-1,5 di Covid) si è tollerata l’anarchia, ora abbiamo una stato di emergenza sociale quasi fosse necessario l’intervento della protezione civile. L’algoritmo politico è acceso o spento, tutto o nulla. Faccio presente che la fretta non è buona consigliera, ma soprattutto che l’assetto dei parcheggi è IL problema delle attività del centro storico. Mi sembra che manchi la percezione di come sia delicato l’argomento….

Voglio qui fare una precisazione importante: la mia attività è (forse) tra le poche che può beneficiare di questa riforma essendo “ad alto valore aggiunto”, avendo cioè un’utenza meno sensibile al costo del pedaggio a fronte di un servizio.

“Allora perché rompi le palle Fla’?”  Perché indebolire il centro storico indebolirà nel tempo anche la mia attività che si è sviluppata in un centro storico che di giorno è “un porto di mare”. Penso a ragion veduta che il nostro centro storico sia un buon centro storico, non accetto l’idea che faccia tutto schifo. Il centro es mi casa e devo dire grazie anche ad esso per quanto sopra. Penso che questo pensiero venga condiviso anche da altri in centro, nonostante prevalga la tendenza all’autolesionismo.

Ora il partito del 51% mi dice che loro devono decidere perché hanno vinto le elezioni e ci sta qualcosa che non va. Chi è che rappresenta il futuro in centro?? Ho due dipendenti che non avevano una stabile posizione lavorativa, il mio odontotecnico è un ex operaio dell’Antonio Merloni che si è messo in discussione e ha ricominciato la professione. Dentro il centro storico ci sono queste storie, ci sta chi fa impresa e dà lavoro. Allora ridomando: siete sicuri che potete decidere senza ascoltare nessuno? L’assessore Franceschini dice che non può passare negozio per negozio. Invece lo faccia e ne saremo felici.

Per il resto l’assessore Bucari chiede di essere costruttivi verso le loro proposte. Azz!, spero non parli di me. IO a novembre 2018 ho sollevato l’argomento, proprio ad un evento organizzato dal sindaco: la vivibilità manca in centro perché ci sono auto a lunga sosta che stazionano, abbiamo scritto articoli su giornali locali on line e cartacei sull’argomento, ho proposto una giornata per sensibilizzare (“Facciamo Centro”), fatto video in cui fingendomi carabiniere liberavo il posto per il pensionato nel parcheggio, le bici elettriche che sono in centro sono le mie, tutto da privato cittadino, ho cercato di creare vivibilità con l’iniziativa della “bici gentile”. Ci mancherebbe che passo da improvvisato sulla questione. Per finire ho proposto un progetto su misura per automatizzare il parcheggio e mi sono proposto di finanziarlo. Quindi, assessore Bucari, ho raschiato il fondo del barile per essere costruttivo. Invece penso che in mezzo al menefreghismo la politica si muova meglio, la decisione sia più leggera.

Ora spero che almeno gli OPERATORI si esprimano in merito. Il silenzio (fosse anche per rassegnazione) è assenso. Io non chiedo la ragione, se le strisce blu piacciono me le farò piacere anche io, ma se la cosa non piace abbiate l’umiltà per discutere qualcosa di alternativo.

Io non sono permaloso, i miei capelli rossi mi hanno temprato, non è rabbia la mia, ma una profonda preoccupazione. Con questa lettera come fondatore della ‘bici gentile’ ho solo cercato di toccare le corde del cuore del sindaco del famoso ‘siete delle teste ……’.

Chissà se ci sarò riuscito?

Flavio Paoletti

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Redazione Gualdo News
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