A trent’anni dalla sua scomparsa a Gualdo Tadino inaugurata la mostra su Benito Cavalieri

Grande successo per l’inaugurazione sabato 18 dicembre 2021 della mostra su Benito Cavalieri “Plasmare l’immaginazione”.
A trent’anni dalla sua scomparsa, Gualdo Tadino ha reso omaggio a uno dei suoi artisti più amati.

Promossa e realizzata con il contributo del Polo Museale della città, il patrocinio dell’amministrazione e la collaborazione degli eredi, la mostra è stata inaugurata lo scorso sabato presso il Centro Culturale Casa Cajani, sede del Museo della Ceramica e del Museo Archeologico Antichi Umbri, alla presenza delle istituzioni cittadine.

Nato nel 1932 a Gualdo Tadino, con le sue sculture e la pittura visionaria Benito Cavalieri ebbe ben presto seguito di estimatori, lasciando un segno, penetrando al contempo sia l’immaginario collettivo che lo spazio urbano.

“Chi è di Gualdo Tadino – spiega Catia Monacelli, curatrice del progetto insieme a Gabriele Passerinon può non conoscere una delle più note sculture in pietra rosa: si tratta della statua raffigurante il Beato Angelo da Casale, visibile all’ingresso del quartiere Biancospino, commissionata ed inaugurata nel 1989, allo scopo di valorizzare la prodigiosa fioritura della pianta in inverno e rendere omaggio al Beato, compatrono della città. Un’opera di figurazione, rigorosa nell’impostazione, ma pregna di misticismo e pietà, che racconta la compassione e la misericordia del religioso. Già al cospetto di questo prezioso lavoro, possiamo intuire le doti artistiche ed umane che hanno accompagnato tutta l’attività di Benito Cavalieri, ma se lo vogliamo riscoprire davvero intimamente, anche alla luce dei tempi che viviamo, ecco allora che possiamo affermare che il suo lascito è davvero esteso, tanto intrigante quanto complesso da interpretare”.

La mostra presso il Centro Culturale Casa Cajani, ben lontana da un’antologica, è pertanto l’omaggio postumo, il tentativo di raccontare alcuni aspetti caratterizzanti il suo percorso, con una selezione di opere, tra dipinti, sculture in bronzo e terracotta, una trentina in tutto, nel periodo di tempo che va dagli inizi degli anni Settanta al 1991, data della sua prematura scomparsa. Una piccola parte quindi rispetto all’ampia collezione in possesso agli eredi dell’artista, ma di grande significato, con l’intento di ricordarlo e di rendere visibili un campionario di lavori poco noti o sconosciuti al pubblico.

Costante nella ricerca di Benito Cavalieri è l’interesse per la rappresentazione della figura umana; persistente il tema della maternità che ha radici profonde nel suo vissuto, perde la madre poco dopo averlo dato alla luce. L’opera pittorica e scultorea diventa campo di battaglia della propria esistenza: le forme, le curve, le linee si accumulano, fino a formare agglomerati di carne viva, grida di dolore, narrazione di inquietudini che prendono forma dalla materia, varia, che la sua sconfinata immaginazione riesce a plasmare.

È possibile visitare l’esposizione da venerdì a domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18.

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Marco Gubbini
Giornalista pubblicista iscritto all'Ordine dei Giornalisti dell'Umbria. Ex direttore artistico di Radio Tadino (1985-1986), ideatore e curatore di programmi televisivi giornalistici delle emittenti Rete7 (1985-1990) e TV23 (2003-2006). Esperienze varie come corrispondente di varie pubblicazioni, fra cui Calcio Perugia (2005), La Voce di Perugia (2006-2007). E' stato collaboratore dell’agenzia di stampa Infopress (2004-2012), ha scritto articoli per testate quali Il Giornale dell’Umbria, La Nazione, Il Corriere di Romagna, Il Sannio, Il Crotonese, Il Corriere di Forlì, La Nuova Ferrara. Coideatore e curatore del sito gualdocalcio.it (1998-2012) e gualdocasacastalda.it (dal 2013 al 2016). Addetto stampa del Gualdo Calcio in serie C e altre categorie (dal 2004 al 2012) e del Gualdo Casacastalda in serie D (dal 2013 al 2016). Segretario dell’Ente Giochi de le Porte di Gualdo Tadino dal 2014 al 2017. Componente della redazione del periodico Made in Gualdo. Autore del libro "Libera, ma Libera Veramente" (edizioni Eta Beta, 2021).