Come visto nel precedente articolo nel quale abbiamo analizzato principalmente la situazione di Gualdo Tadino, L’Istat ha reso noti i primi dati sull’andamento demografico nel 2021, un anno che coincide con la tradizionale scadenza del censimento nazionale e che, pertanto, si presta a una analisi che include gli ultimi decenni.
L’analisi ora è allargata ai comuni della Fascia che va da Valtopina fino a Scheggia e Pascelupo ai quali abbiamo aggiunto Gubbio, Fabriano e Valfabbrica.
Prendendo come riferimento il dato del 2021, che ricordiamo essere comunque non definitivo, lo abbiamo messo a confronto con la popolazione residente nei precedenti censimenti del 2001 e 2011 e a quella del 2016.
L’andamento è abbastanza omogeneo e riporta una crescita demografica nel decennio 2001/2011 alla quale segue un calo che diventa sempre più forte a partire dal 2016 ma ci sono comunque delle differenze e delle eccezioni.
Rispetto al 2001, facendo riferimento come detto al dato del 2021, il calo più vistoso è quello di Scheggia e Pascelupo che perde il 16,80% della popolazione residente, seguito da Costacciaro con il -15,92%. Unica eccezione positiva è quella di Fossato di Vico che ha conosciuto una crescita talmente forte fino al 2016 tanto da non venir riassorbita dal calo degli ultimi anni; nel 2021 rispetto al 2016 i residenti sono 208 in più pari al 7,85%.
Prendendo come riferimento il censimento 2011 il dato peggiore è quello di Valtopina che registra un -16,52% di residenti seguita da Costacciaro con il -15,56% e Scheggia e Pascelupo con il -13,25%. In termini assoluti, dato ovviamente figlio delle dimensioni, la perdita peggiore di abitanti è quella di Fabriano con 1.857 residenti in meno.
Passando al 2016 il dato peggiore è sempre quello di Valtopina con -9,99% seguita da Scheggia e Pascelupo con il -8,36% e quindi da Fabriano con il -7,23%. Anche in questo caso, com’è facile comprendere, in termini assoluti la perdita di residenti peggiore è quella di Fabriano con – 2.105.
I dati riportano una crisi demografica certamente senza precedenti negli ultimi 60 anni che colpisce soprattutto i comuni più piccoli ma finisce per interessare in maniera pesante anche quelli, come Fabriano, che hanno dimensioni più significative. Dopo la crescita, numericamente non sempre significativa, registrata fino al 2011 il calo demografico sembra accelerare con il passare del tempo e lascia presagire scenari foschi per i prossimi anni.