Forza Italia torna sulla questione della rimozione della fontana di piazza Garibaldi. E non solo. “È il Sindaco che le definisce ‘rimozione’ – dicono dal coordinamento di Gualdo Tadino Silvia Minelli, Fabio Viventi e Gianni Frillici – ma non occorre essere dei tecnici per comprendere che recuperare il solo materiale in travertino di cui la fontana era rivestita significa a tutti gli effetti demolire un’opera (a prescindere dal fatto che piacesse o meno) a cui l’intera comunità ha contribuito indirettamente, tramite risorse pubbliche, o direttamente, con l’opera di ditte locali che hanno donato materiali e manodopera con grande spirito di partecipazione. I tentativi maldestri di rincorrere i malumori del passato, quando questa opera fu realizzata, cercano solo di distogliere l’attenzione rispetto ad scelta più che discutibile“.
Per Forza Italia quella della fontana è solo l’ultima di una serie di vicende che hanno tutte un medesimo tratto: “cancellare tracce di un passato non gradito a Presciutti e alla sua maggioranza. Gli strumenti o, se volete, le modalità, sono variegate, ma tutte legate da questo atteggiamento che grida vendetta sotto molteplici punti di vista, sia di opportunità politica, sia di mera considerazione economica sui soldi pubblici”.
“Si è partiti in sordina, nel 2014, con la rimozione immediata delle panchine di piazza Martiri, disseminate e abbandonate a marcire in vari punti della Città – si legge nel comunicato stampa – Si è transitati attraverso la demolizione, fortunatamente sventata, della ‘stecca’ dell’ex Calai, con un progetto assolutamente inadeguato e ‘al ribasso’ rispetto alle rivendicazioni legittime della cittadinanza sul fronte sanitario. Poi è stata la volta delle insegne di Valsorda, inspiegabilmente lasciate marcire e poi rimosse, lasciando quel meraviglioso paesaggio che contraddistingue la nostra montagna privo di qualsivoglia indicazione turistica“.
Forza Italia ricorda anche la vicenda dell’auditorium inizialmente previsto all’interno del centro commerciale “Il Granaio”. “Non vorremmo che la capacità mistificatoria del Sindaco lasci cadere nel vuoto questa vicenda che invece va denunciata senza alcuna attenuante. Un’opera vanificata, grazie e soprattutto agli innumerevoli cambi di rotta perseguiti dall’Amministrazione Comunale, che dapprima aveva stralciato il progetto con un goffo tentativo di permutare l’opera in cambio di un incremento, da parte della società immobiliare, degli spazi destinati a commercio e servizi direzionali, per poi tornare sui propri passi quando oramai non vi erano più le condizioni economiche per tornare indietro. In cambio di questo i gualdesi spenderanno 900mila euro per realizzarne un altro presso il Centro Promozionale della Ceramica. Raccontano, da mesi, che tutto avviene con contributi, ma non è così: 568 mila euro sono stati “prelevati” dagli introiti per la vendita del piazzale dell’area Stazione, gli altri attraverso la Fondazione Cassa di Risparmio. Risorse che potevano essere investite sicuramente in maniera più opportuna“.
Secondo i forzisti “non si tratta di fare ‘opposizione a tutti i costi’ come rimbrotta il Sindaco in Consiglio Comunale. Si tratta di prendere atto di un modo goffo e superficiale di amministrare la cosa pubblica. Dove non contano il bene comune, le risorse spese, le opportunità per la comunità, quanto solo ed esclusivamente la volontà di demolire tutto quello che non è gradito politicamente“.
“L’atteggiamento tenuto nell’ultimo Consiglio Comunale fa da cornice a questo quadro: piuttosto che fornire informazioni sul ricollocamento della fontana, il Sindaco si scaglia contro chi ha osato insultare gli operai al lavoro, con il solito atteggiamento di voler gettare fumo negli occhi a chi svolge un ruolo di controllo sull’operato dell’amministrazione, pur appartenendo alla parte opposta. Naturalmente le malaparole verso le maestranze del nostro Comune sono degne della massima solidarietà, ma ci permettiamo di ricordare che chi semina vento raccoglie tempesta. E su questo il primo cittadino non deve far finta di dimenticare che quel linguaggio e quegli atteggiamenti, assolutamente da censurare, li ha perseguiti lui in prima persona nei suoi interventi quotidiani durante la pandemia e anche quando svolgeva il ruolo di consigliere di opposizione nei confronti dell’allora esecutivo utilizzando epiteti a dir poco coloriti“.
“Quando finirà questo scempio? – conclude Forza Italia – Occorrono ancora prove su come il primo cittadino ha amministrato Gualdo negli ultimi otto anni? Zero sviluppo, zero politiche di rilancio, nessun tentativo di affrontare i temi di natura economica. Non solo demolizione in senso stretto, ma regressione senza precedenti di una città che è tornata ad essere amministrata come trent’anni fa. Ora a difesa del suo operato, sentiremo di nuovo sciorinare dal Sindaco e dal suo esecutivo una serie di numeri, cifre importanti riferite ad investimenti che in questi anni, a loro dire, hanno eseguito nella nostra Città. Vero è, e non lo abbiamo mai negato, che sono riusciti ad intercettare diverse risorse di bandi ministeriali e regionali, ma tutte queste risorse che continuamente elencano, non corrispondono a quello che ad oggi si vede in città: desolazione e uno stato di abbandono mai visto prima! Quello che è certo è che noi non rimarremo, come non lo abbiamo mai fatto, inermi di fronte a questa situazione, continueremo a fare un’opposizione propositiva e costruttiva, ruolo sicuramente reso ancora più difficile da un’amministrazione cieca e sorda a qualsiasi proposta gli venga presentata, che si nasconde dietro ad una falsa apertura e che puntualmente non si verifica nei comportamenti adottati“.