La curva epidemica, come pure la media mobile a 7 giorni in Umbria mostra un trend in diminuzione rispetto alle settimane precedenti. L’incidenza settimanale mobile per 100.000 abitanti al 7 giugno è pari a 284, mentre l’RDt sulle diagnosi calcolato per gli ultimi 14 giorni con media mobile a 7 si attesta ad un valore di 0,9. I dati estratti dal report elaborato settimanalmente dal Nucleo epidemiologico regionale, sono resi noti dall’assessore alla salute della Regione Umbria.
Per quanto riguarda le classi di età il trend è di sostanziale stabilità. Tutti i Distretti sanitari hanno l’incidenza inferiore a 500 casi per 100.000 abitanti, con l’Alto Chiascio che fa rilevare quella più alta con 500, seguito dal distretto della Valnerina con 334. Nell’ambito dell’Usl Umbria 1, l’Alto Chiascio ha un’incidenza più che doppia degli altri distretti.
Rispetto alla settimana precedente si osserva una diminuzione nell’impegno ospedaliero regionale (al 7 giugno 99 ricoveri tutti in area medica), nella settimana 30 maggio – 5 giugno non si sono registrati decessi.
“In queste ultime settimane – spiega l’assessore Luca Coletto – Si è osservato un netto decremento del numero dei tamponi positivi sul totale di quelli eseguiti, con un valore che si attesta al 22 per cento, così come è in netta discesa sono il numero dei ricoveri in area medica la cui occupazione si attesta al 15 per cento del totale dei posti e inferiore all’1 per cento per quelli in terapia intensiva. Un altro dato significativo messo in risalto dal Cts regionale – aggiunge l’assessore – è il rapporto tra i test antigenici rapidi eseguito in farmacia e grado di positività che, in breve tempo, restituisce una percentuale di positività altissima, indice del fatto che allo stato attuale si recano in farmacia solo coloro che hanno la certezza della positività o perché hanno già eseguito a casa un test oppure perché presentano dei sintomi”.
“Alla luce di ciò – prosegue – l’interpretazione più veritiera è rappresentata dall’ipotesi che molti cittadini effettuano un test certificato solo quando sono certi di aver contratto l’infezione attraverso i test effettuati a casa per poi recarsi in farmacia o nei laboratori solo per la certificazione”.
Per quanto riguarda la popolazione vaccinata, la Regione Umbria con l’87,8 per cento della popolazione vaccinata si attesta al di sopra della media nazionale che è dell’86,6 per cento.