“Mi fa molto piacere che l’Umbria sia tra le cinque Regioni italiane ad aver firmato oggi a Roma, con il Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi, il protocollo d’intesa che dà concreto avvio al percorso che porterà, in attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, alla realizzazione dei distretti per la produzione di idrogeno verde in aree industriali dismesse e limitrofe”.
È quanto affermato dalla presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, al termine della cerimonia svoltasi nella Sala Verde di Palazzo Chigi, di firma dei primi Protocolli di Intesa con cinque Regioni per la realizzazione di Hydrogen Valley, presieduta dal Presidente del Consiglio Mario Draghi, e alla presenza dei ministri interessati dal protocollo, Maria Stella Gelmini e Roberto Cingolani, e i presidenti delle altre Regioni coinvolte: Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Puglia e Basilicata.
“Per la nostra Regione, e per quella che è la sua missione nella direzione della transizione ecologica, quello di oggi – ha proseguito Donatella Tesei – rappresenta un momento di grande importanza e significato perché avviamo concretamente la realizzazione di un progetto che contribuirà a fare dell’Umbria uno dei poli pilota a livello nazionale per la produzione dell’idrogeno e che si incastona in un più ampio quadro regionale che prevede la messa a disposizione del sistema delle imprese umbre di energia verde”.
“Al raggiungimento di questo obiettivo non è stata affatto estranea l’interlocuzione che abbiamo avuto con il governo che è stata importante e ha contribuito a definire progetti ed obiettivi condivisi tra governo e livelli territoriali”, ha concluso Tesei.
L’Umbria, così come le altre Regioni interessate, avvierà ora una serie di incontri con il Ministero della Transizione ecologica che condurranno alla realizzazione dei progetti entro giugno 2026.
COS’E’ L’IDROGENO VERDE – L’unico idrogeno sostenibile al 100% e commercialmente praticabile è noto come “idrogeno verde”, che si ottiene attraverso l’elettrolisi dell’acqua in speciali celle elettrochimiche alimentate da elettricità prodotta da fonti rinnovabili. Secondo diversi studi – riporta Enel – l’idrogeno può diventare un elemento essenziale per accelerare la transizione energetica e generare importanti benefici socio-economici e ambientali. Ad esempio, nello scenario sviluppato da “Hydrogen Roadmap Europe: Un percorso sostenibile per la transizione energetica europea”, l’idrogeno verde potrebbe coprire entro il 2050 fino al 24% della domanda finale di energia e creare 5,4 milioni di posti di lavoro, oltre a contribuire al totale riduzione di 560 milioni di tonnellate di CO2.
COSA SONO LE HYDROGEN VALLEYS – Si tratta di vere e proprie filiere per la produzione, il trasporto, l’accumulo e l’utilizzo di idrogeno, puntando su ricerca, tecnologie, infrastrutture e servizi innovativi. “Saranno costruiti – ha spiegato ha il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani – distretti per l’idrogeno verde, che è prodotto con la tecnica dell’idrolisi che dovrebbe essere alimentata a sola energia elettrica verde”. Ci sono “due target: un primo a scadenza nel ’23 poi seguita da uno a più lungo termine a giugno 26”. Il primo passo sarà “identificare le zone industriali dismesse in cui costruire i distretti per l’idrogeno che dovranno produrre meno di 3 tonnellate di anidride carbonica per tonnellata di gas” e arrivare “nel ’26 tra 1 e 5 megawatt di potenza totale”.