Il Covid aveva spento per due anni la Festa del Fuoco , ma una delle più importanti tradizioni del territorio gualdese sta per tornare e nella serata tra il 23 e il 24 giugno Grello, già sede di un castello ormai testimoniato soltanto da frammenti di mura, tornerà a celebrare il suo patrono San Giovanni Battista con la Notte del Fuoco.
Il paese, che domina dall’alto dei suoi 700 metri la pianura gualdese, sale alla ribalta per questo evento, suggestiva rievocazione storica i cui elementi fondanti sono la guazza benedetta (acqua profumata con fiori ed erbe della campagna circostante) e le ncije (ceri di paglia e sciarmenti) che illuminano le tenebre.
I protagonisti della festa sono i “Portatori del Fuoco“, sei per ognuno dei tre rioni in cui è divisa la frazione (San Giovanni, San Donato e Sant’Angelo), che indossano costumi molto semplici, con i quali vengono richiamati gli aspetti originari della festa, risalenti ad un’epoca precristiana con pratiche di culto propiziatorie che in epoca romana si celebravano il 24 giugno in onore della dea Fortuna. In epoca cristiana hanno assunto connotati profondamente religiosi legati al culto del patrono San Giovanni Battista, la cui festa si celebra il 24 giugno.
Nella prima fase podisti di tre rioni gareggiano nel giro dell’antico castello portando a spalla i ceri ardenti (ncije). Nella seconda le ncije vengono montante su delle tregge (carri agricoli senza ruote) e trainate a mano lungo la circonvallazione del colle. Vincerà il palio la treggia che taglierà per prima il traguardo.
Un grande spettacolo piromusicale chiuderà la suggestiva serata.