Sulle orme di Matteo da Gualdo, giovedì la presentazione del progetto

Si svolgerà giovedì 15 settembre alle ore 17.00, presso la chiesa Monumentale di San Francesco di Gualdo Tadino, la presentazione della prima fase del progetto “Sulle orme di Matteo da Gualdo
L’evento vedrà la partecipazione di tutte le amministrazioni e di tutti gli enti museali interessati dalla presenza, sul loro territorio, dell’artista gualdese quattrocentesco, Matteo da Gualdo.

All’apertura i saluti del sindaco di Gualdo Tadino, Massimiliano Presciutti, quindi la direttrice del Polo Museale Catia Monacelli, Maurizio Tittarelli Rubboli per la Fondazione Perugia, Liana Cicchi per la Cooperativa Asad, lo storico dell’arte Elvio Lunghi, e infine l’ideatore e curatore del progetto Matteo Bebi, assieme a Nicholas Mancini e Roberta Ruiz de Ballesteros di SmartComma.

Il progetto, realizzato con il sostegno della Fondazione Perugia, prevede la creazione di un vero percorso intermuseale che attraversi le città toccate dal pittore tramite un lavoro di promozione delle opere e digitalizzazione di contenuti specifici, per ognuna di esse. In questo momento iniziale sono già state toccare la città di Assisi, Nocera Umbra e Gualdo Tadino, patria di Matteo da Gualdo, lavorando agli affreschi staccati della Confraternita del Santissimo Sacramento, al trittico “Madonna in trono col Bambino tra San Francesco e San Sebastiano”, da poco restaurato anche grazie all’interesse della stessa Fondazione, alla pala nocerina, “l’incontro di Gioacchino e Anna alla Porta Aurea”, alla primissima tavola lignea di Matteo, la cosiddetta “Pala di Santa Margherita”, e quindi “l’Annunciazione” e “l’Albero di Jesse”, queste ultime presso la Rocca Flea.

Nella prosecuzione del progetto si andranno a toccare tutti i luoghi in cui si conservano opere dell’artista e sarà creata una mappa digitale in cui il visitatore avrà a disposizione i contenuti e la collocazione geografica. Il sito sarà continuamente aggiornato sugli sviluppi del percorso.

L’idea – ha detto il curatore del progetto, Matteo Bebi – è quella di creare una via artistica che tocchi molti luoghi appenninici, che talvolta passano in secondo piano nei più celebri percorsi turistici, ma anche in funzione didattica, e soprattutto per valorizzare un artista unico nel suo genere, vero ponte tra gotico, classico e rinascimento, eccentrico, com’è stato definito dal Lunghi. Matteo da Gualdo è un punto di forza del territorio ma anche un vanto, personaggio da riscoprire e tutelare“.

In concomitanza, per raccontare il percorso, l’artista e le nuove scoperte, uscirà il saggio intitolato Macteus Pinsit, per raccontare i luoghi dell’artista – con tanto di mappe -, le opere, la vita, i personaggi più o meno noti che si avvicendano nell’Umbria a cavallo tra Quattrocento e Cinquecento, nonché anche piccole curiosità inedite.

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Redazione Gualdo News
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