Quattro film sul Medioevo per proseguire nella scia lasciata dai Giochi de le Porte e per avvicinare sempre più il pubblico a questo periodo che ha segnato significativamente la storia dell’uomo.
L’iniziativa della rassegna cinematografica “L’autunno del Medioevo” è dell’associazione Educare alla Vita Buona in collaborazione con Ente Giochi de le Porte e Comune di Gualdo Tadino e prenderà il via giovedì 6 ottobre alle ore 21 al Cinema Don Bosco con la proiezione di due film che hanno fatto la storia del cinema italiano: “L’armata Brancaleone” di Mario Monicelli, con uno strepitoso Vittorio Gassman, cui seguirà il 13 ottobre l’indimenticabile “Non ci resta che piangere” con Massimo Troisi e Roberto Benigni.
Le altre due proiezioni sono dedicate a pellicole uscite quest’anno: “Il Pataffio”, diretto da Francesco Lagi, il 20 ottobre e il 27 ottobre “Dante” di Pupi Avati. La visione dei film sarà preceduta ogni settimana dall’intervento dei rappresentanti di una Porta.
Il costo del biglietto è di 5 euro a proiezione con possibilità di abbonamento a 15 euro.
A presentare la rassegna in sala consiliare il sindaco di Gualdo Tadino, Massimiliano Presciutti, l’assessore alla cultura, Barbara Bucari, il presidente dell’associazione Educare alla Vita Buona, Umberto Balloni, e la responsabile della sezione cinema e teatro Marcella Viventi, il curatore della rassegna Michele Storelli e il presidente dell’Ente Giochi de le Porte, Claudio Zeni.
“Con il mese di ottobre e con questa rassegna riparte l’attività del cinema Don Bosco – ha detto Umberto Balloni – insieme a quella dell’Oratorio, con i lavori di ristrutturazione che si sono conclusi.”
Il presidente di Educare alla Vita Buona ha colto l’occasione anche per invitare il pubblico al cinema. “Fino alle festività natalizie effettueremo una programmazione ordinaria come da undici anni a questa parte. In base alla risposta che si avrà in termini di presenze, valuteremo se proseguire o meno. Sicuramente nel corso della stagione ci saranno delle proposte integrate come questa rassegna, che rientrano tra le attività educative rivolte ai giovani.”
Sulla stessa linea anche Marcella Viventi, che ha ricordato come il cinema-teatro Don Bosco sia stato “inizialmente il cuore pulsante delle attività dell’associazione. Purtroppo in questo momento siamo in rotta di collisione con la crisi economica e la crisi dei cinema. Nonostante Educare alla Vita Buona non abbia fini di lucro e basi la propria attività sul volontariato, l’equilibrio dei conti è comunque necessario. Vorrei per questo richiamare la città a un senso di responsabilità, se si vuole mantenere questa struttura molto utile per la formazione dei giovani. Punteremo comunque anche su rassegne tematiche e cineforum e siamo aperti a collaborazioni, suggerimenti e proposte.”
Michele Storelli, esperto di cinematografia e curatore della rassegna, ha voluto ricordare la figura del professor Antonio Pieretti, recentemente scomparso, e ha spiegato che questa iniziativa è una “unione tra il mondo dei Giochi de le Porte e il cinema. Il titolo “L’autunno del Medioevo” richiama una collocazione temporale e rappresenta una coda della manifestazione, con la quale intendiamo far proseguire quel clima che si è respirato sino a domenica scorsa, un’opportunità per stare ancora insieme. Sarà un’occasione per rivedere sul grande schermo due film di grande successo come “L’armata Brancaleone” e “Non ci resta che piangere” e due pellicole uscite quest’anno. Tutti e quattro i film sono italiani e di ambientazione medievale.”
Il presidente dell’Ente Giochi de le Porte Claudio Zeni ha evidenziato che si tratta della prima edizione di questa rassegna, che perciò avrà un seguito nei prossimi anni, e che l’iniziativa “sposa in pieno il progetto di Giochi che, attraverso varie attività, intendiamo farle durare un anno intero. Sarà questa la prima di una serie di collaborazioni tra Ente Giochi e Educare alla Vita Buona”.
Per il sindaco Presciutti “la sfida è far conoscere ai più giovani delle pietre miliari del cinema italiano e un’opportunità per proseguire il periodo che abbiamo appena vissuto a Gualdo Tadino.”