A Gualdo Tadino centinaia di ferrovieri del Genio in onore di Santa Barbara

Foto Luigi Giombini

Si è svolta ieri, 4 dicembre, a Gualdo Tadino la giornata dedicata a Santa Barbara, patrona dell’Arma del Genio, dei minatori, dei Vigili del Fuoco, della Marina militare e degli artiglieri.

L’evento gualdese è stato organizzato dalla Associazione Ferrovieri del Genio con il patrocinio del Comune di Gualdo Tadino, con in testa il presidente nazionale Fabio Ceccato, il vicepresidente Mariano Pirani, i collaboratori locali Giuseppe Marini (detto il poeta ferroviere romantico) e Luigi Giombini (detto il fotografo ferroviere artistico), e ha visto la partecipazione di trecento radunisti dei ferrovieri del Genio.

Si è trattato di una novità assoluta, dato che è stata la prima volta che i ferrovieri del Genio hanno festeggiato la Patrona lontano dalla loro sede nazionale di Preganziol, in Veneto.

Accogliere le centinaia di ferrovieri del Genio è un grande onore per tutta la comunità locale” – ha detto il sindaco di Gualdo Tadino Massimiliano Presciutti.

Il programma ha visto l’alzabandiera in piazza Martiri della Libertà, la benedizione della corona che, dopo il corteo nelle vie cittadine, è stata deposta nello storico monumento ai caduti. Quindi la messa in cattedrale in onore di Santa Barbara, celebrata da sua eminenza cardinale Gualtiero Bassetti, già presidente della Conferenza Episcopale Italiana.

Foto Luigi Giombini

SANTA BARBARA – le reliquie della Santa, patrona di tutti i marinai, sono custodite sull’isola di Burano. Santa Barbara è venerata come santa e martire sia dalla Chiesa cattolica che dalla Chiesa ortodossa.
La storia delle reliquie è molto interessante. Arrivarono a Venezia grazie a Maria Argyropoula, presentata come nipote degli imperatori Basilio II e Costantino VIII, durante il potere del Doge Pietro II Orseolo (991-1009), del quale sposò il figlio Giovanni.
Giovanni ricevette il titolo di Patrizio e sua moglie riuscì ad ottenere dal Doge il permesso di trasferire la reliquie della Santa a Venezia, nella Basilica di San Marco. Nel 1009, le reliquie furono trasferite nella cappella del monastero, dove rimasero, secondo la testimonianza di Corner, fino al XVIII secolo. Durante le distruzioni di Napoleone, le reliquie furono trasferite in un santuario presso la Chiesa di San Martino all’isola di Burano, dove sono conservate ancora oggi. In base alla legge n. 957 del 20 aprile 1949, il santuario dedicato a Santa Barbara è di proprietà, possesso e amministrazione dell’Apostoliki Diakonia della Chiesa di Grecia.

Il reliquiario, parte in argento, parte in bronzo dorato, è da attribuirsi alla prima metà del XVI secolo. Altre reliquie della Santa sono conservate a Roma nella chiesa di S. Maria in Traspontina, nell’altare a lei dedicato, e in un cofanetto del XII secolo, nel Tesoro di S. Giovanni in Laterano. Invocata contro la morte improvvisa per fuoco (i luoghi dove vengono conservati gli esplosivi sono spesso chiamati “santabarbara” in suo onore), Santa Barbara nacque a Nicomedia nel 273  e morì martire per la sua fede cristiana, per mano del padre Dioscuro nel 306. È patrona dei minatori, degli addetti alla preparazione e custodia degli esplosivi, degli armaioli e, più in generale, di chiunque rischi di morire di morte violenta e improvvisa.

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Redazione Gualdo News
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