Venti anni fa se ne andava Angelo Barberini. Insieme a un team di trentenni, suoi colleghi di lavoro nella fabbrica di piastrelle Luzi, fondò Tagina, che diventò in pochi anni una grande realtà imprenditoriale non solo gualdese, ma anche nazionale.
A Gualdo Tadino però il nome di Angelo è legato indissolubilmente anche al Gualdo Calcio, suo grande amore. Ne era stato calciatore, poi dirigente. Nel 1990 affiancò il presidente Di Benedetto, prendendone il posto l’anno dopo. Da qui iniziò quello che resta ancora il periodo più alto mai raggiunto a livello sportivo a Gualdo Tadino.
Arrivò subito la serie C2, poi la C1 e ben tre playoff per cercare di raggiungere quella serie B che è rimasto il suo sogno purtroppo irrealizzato. Nel 2001 la squadra tornò in serie C2 e qui Angelo la lasciò, quando se ne andò il 13 dicembre 2002. Il Gualdo restò nelle serie professionistiche fino alle note vicende della presidenza Moroni (2006), quando non si iscrisse e ripartì dalla Promozione, categoria sotto la quale non è comunque mai scesa nei suoi 102 anni di storia.
Per tutti i gualdesi, ma non solo, Angelo è il “Presidentissimo”. Con un amore grandissimo per Gualdo Tadino e struggente per il Gualdo Calcio, è stato l’esempio che certi traguardi si raggiungono solo con la passione, che non è l’unico ingrediente, ma che è certamente indispensabile.
Tantissimi sono stati gli articoli scritti nel suo ricordo. Oggi ne scegliamo due (link sotto), entrambi pubblicati dalla rivista Made in Gualdo. Il primo, quello di Marco Gubbini, parla del Barberini superstizioso, caratteristica comune di molti grandi Presidenti, come Rozzi o Anconetani. L’altro è un ricordo di Giampiero Tasso, giornalista che negli anni della serie C1 seguiva il Gualdo per varie testate e che con Angelo Barberini instaurò un legame importante.
Ciao Pres!