Lo scorso settembre, presso il teatro Talia di Gualdo Tadino, era stata presentata una pillola di Himil, cortometraggio di Tiziano Fioriti basato sul libro “E poi si fece buio” di Matteo Bebi. Ora la pillola, di due minuti, è stata pubblicata in tutti i social.
Himil è una finestra spalancata in un firmamento di storie che attingono a un immaginario fatto di leggende e realtà storiche – si legge nel comunicato stampa degli autori. Un mondo riportato in vita grazie ad Unreal Engine e alla computer grafica avanzata (CGI). Creato da Tiziano Fioriti, scritto e prodotto con Andrea Brunetti e ispirato al romanzo storico “Poi si fece buio” di Matteo Bebi. Musica e sound design di Matteo Fioriti. In collaborazione con il costumista Daniele Gelsi. Ricostruzione digitale a cura di Tiziano Fioriti e Edoardo Ragni.
Siamo nel sogno di Imiltrude, una giovane donna che visse nel 1237 nella terra di Gualdum (Gualdo Tadino), un villaggio nascosto nei meandri del versante orientale dellʼappennino. Le cronache trecentesche la ricordano come Malefica perché condannata a morte per aver provocato l’incendio che distrusse la città.
Immagine rimasta talmente impressa negli abitanti da essere ancora oggi ricordata alla fine del Palio dei Giochi de le Porte dove il vincitore brucia nella piazza un fantoccio con le sembianze della nemica, chiamata Bastola.
Siamo tra le cime sempre velate dalla nebbia autunnale. Immersi nel profondo di un medioevo crudo, selvaggio e lontano dagli equilibri di potere. Il nostro progetto si nutre delle testimonianze scritte o tramandate in Umbria, da secoli: da sempre terra di santi e di condottieri, patria delle nostre origini latine e delle contaminazioni longobarde del nord europa. Un retaggio che ha cambiato il nostro modo di mangiare e di pensare.
“Immagina di svegliarti in un sogno lucido.
Senti le urla di qualcuno provenire da lontano. Lʼansia e l’impossibilità di gestire le emozioni.
Non sai perché ma senti che quello è il tuo destino.”
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