Domenica 22 gennaio torna a Rigali la Festa di Sant’Antonio Abate con la benedizione degli animali e ai mezzi agricoli presso il Santuario della Madonna del Soccorso.
L’appuntamento è per le ore 15 con la celebrazione della messa al termine della quale verrà impartirà la benedizione sul piazzale antistante la chiesa.
Durante la celebrazione della messa saranno benedetti i cosiddetti “Panetti di S. Antonio”, memoria della tradizione degli Agostiniani, fondatori dell’edificio sacro. I panetti, alle 16,30, saranno distribuiti agli intervenuti insieme a un buon bicchiere di vin brulè, ovvero vino bollito con spezie e zucchero, servito caldo.
Sia i “panetti” quanto la bevanda saranno preparati secondo il più corretto rispetto della tradizione, quando l’anice, le bucce di arancio, le mele, la cannella, lo zucchero, erano le uniche sostanze aromatiche di origine vegetale usate per aromatizzare e insaporire questi gustosi alimenti e bevande.
La festa di sant’Antonio abate trae le sue origini nelle radici antropologiche della civiltà contadina di questi luoghi. Un culto legato alla fede e alla tradizione, tramandato da generazioni e conservato con freschezza e autenticità, lungo il corso della storia.
Secondo la tradizione popolare e sulla base di antiche leggende, durante la notte di Sant’Antonio Abate agli animali sarebbe data la facoltà di parlare. Sant’Antonio Abate, egiziano di nascita e morto nel deserto della Tebaide il 17 gennaio del 357, è considerato un Santo protettore degli animali domestici e di solito viene raffigurato con accanto un maialino che reca al collo una campanella.
Questa particolare festa religiosa del mondo contadino, che la comunità parrocchiale di Rigali mantiene viva nel tempo, oltre a celebrare il Santo e a ricordare l’importanza degli animali, scandisce anche il tempo tra le semine e i raccolti in agricoltura.
La benedizione degli animali, in particolare dei maiali come da iconografia del Santo, ha origine medievale.