Dopo la presa di posizione del Comitato Pro Acqua, altri due comitati della zona, i “Cittadini a tutela dell’Ambiente del comune di Fossato di Vico” e quello “dell’Appennino Gualdese“, esprimono il loro parere negativo alla realizzazione di un impianto a biometano nella Zona Industriale Nord.
Un impianto, la cui volontà di realizzazione da parte della proprietà è nota dal 2018 quando Saxa Gres rilevò Tagina, che andrebbe a produrre energia sia per l’azienda, che ha la produzione ferma da diversi mesi proprio a causa dei costi eccessivi del gas, che per altre imprese del territorio.
In attesa dell’apertura a breve della Conferenza dei Servizi Preliminare, nella quale verrà illustrato il progetto, i due comitati criticano la presa di posizione dell’associazione ambientalista “Amici della Terra“, che si era detta favorevole alla realizzazione dell’impianto qualora rispettasse determinati parametri, evidenziando che “questo improvviso e incondizionato sostegno alla realizzazione dell’impianto a biometano sui nostri territori, non ci inorgoglisce. Anzi, al contrario, ci impensierisce.”
Evidenziano di essere “determinati a difendere il nostro territorio da questo ennesimo assalto perché sappiamo che dietro tante belle parole, prefissi accattivanti e rassicurazioni c’è sempre una sola finalità: ottenere gli incentivi.”
La critica principale è sulla scelta del sito poiché, a loro avviso, vi sarebbe “incompatibilità urbanistica all’interno della zona industriale Nord densamente popolata da altre aziende produttive anche del settore agroalimentari con i loro dipendenti. Prossimo alla strada Flaminia ad alta viabilità, ma soprattutto all’interno di frazioni come Palazzo Mancinelli, Vaccara, San Lazzaro, San Pellegrino e confinante al comune di Fossato di Vico”.
Viene sottolineato che la rete stradale obsoleta non sarebbe in grado “di sopportare un traffico di migliaia di camion, altamente climalterante della nostra aria buona aria (…) Si evidenzia che sono impianti costosi, che si logorano facilmente si reggono sugli incentivi statali. Quanto sopra rende inutilizzabile e improponibile il sito scelto da Bioenergia Gualdo s.r.l.”
“In particolare la realizzazione di un impianto a biometano produce una notevole quantità di effetti negativi peraltro neanche mitigati da un beneficio sulla economia ed occupazione locale – conclude la nota dei due comitati – I problemi che si pongono sono quindi molteplici e non trascurabili: emissioni in atmosfera, polveri sottili, odori, scarti e rifiuti, rumori, rischi sanitari, rischi idrogeologici, traffico e inquinamento, il tutto in un territorio peraltro già pesantemente segnato dalla presenza di due importanti cementerie.”